Una dose di cocaina avrebbe agitato gli animi fino a scatenare una violenta discussione sfociata nel sangue
ROMA – Una serata tra amici in centro si è trasformata in un incubo. Due ragazzi di 26 anni, dopo aver trascorso alcune ore nei locali della movida tra Trastevere e Campo de’ Fiori, hanno iniziato a litigare sotto l’effetto di alcol e droga. Le battute reciproche sono presto degenerate, fino a una violenta discussione.
Uno dei due, in preda alla cocaina, è tornato a casa a Tor Marancia, ha preso un coltello da cucina con lama di 15 centimetri e ha raggiunto di nuovo il gruppo di amici in corso Vittorio Emanuele II. Senza dire una parola ha bloccato il coetaneo e lo ha colpito ripetutamente con una decina di fendenti al torace, all’addome e alle spalle. Solo l’intervento degli altri presenti ha impedito conseguenze peggiori.
Il ferito, soccorso da un’ambulanza, è stato trovato riverso a terra in una pozza di sangue. Trasportato d’urgenza al San Camillo, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico: si trova in coma farmacologico, in condizioni gravi ma non dovrebbe essere in pericolo di vita.
Fondamentale per le indagini la testimonianza della madre dell’aggressore. La donna, vedendolo rientrare sconvolto e con i vestiti sporchi di sangue, ha chiamato la polizia denunciando: «Venite, mio figlio ha fatto una follia».
Gli agenti lo hanno rintracciato poco dopo nell’abitazione di famiglia. Il giovane ha confessato il gesto ed è stato arrestato: ora si trova nel carcere di Regina Coeli con l’accusa di tentato omicidio.