Frosinone – Nipote 30enne spia la zia con un drone, lo zio lo picchia e poi lo denuncia

FROSINONE – Un trentenne di Frosinone è finito al centro di una vicenda inquietante che ha portato i suoi zii a denunciarlo con accuse pesanti: rapina, stalking e violazione della privacy.

Secondo quanto ricostruito, l’uomo avrebbe iniziato a spiare la zia 38enne utilizzando un rudimentale strumento artigianale, una sorta di telescopio realizzato con un’asta di legno e due specchi fissati alle estremità. La scoperta di questo comportamento avrebbe fatto esplodere la tensione familiare: lo zio, esasperato, lo avrebbe affrontato arrivando persino a colpirlo. Da lì la situazione sarebbe precipitata fino alla denuncia.

Il giovane abitava nello stesso stabile dei parenti, ma dopo la lite era stato costretto a trasferirsi in un’altra casa poco distante. Nonostante ciò, gli episodi non sarebbero cessati. Gli zii hanno infatti raccontato di aver visto più volte un drone sorvolare le finestre della loro abitazione e, in un’occasione, avvicinarsi al punto da rischiare di entrare direttamente in casa. Ogni volta, sostengono, l’apparecchio faceva ritorno verso la nuova abitazione del nipote. Convinti che fosse lui a manovrarlo, hanno sporto una nuova denuncia, aggravando la sua posizione.

Il trentenne ha però respinto tutte le accuse, dichiarando di non possedere alcun drone né di aver mai scattato foto compromettenti alla zia. I carabinieri, intervenuti dopo le segnalazioni, hanno sequestrato il suo cellulare per accertare l’eventuale presenza di immagini o video destinati alla diffusione tramite chat o siti online. Nella sua abitazione, invece, non sarebbe stato rinvenuto alcun drone.

Il sequestro dello smartphone rappresenta al momento il principale elemento investigativo. Se dalle analisi dovessero emergere prove concrete, l’uomo rischierebbe un processo con imputazioni gravi. Oltre a stalking e violazione della privacy, sul giovane pesa infatti anche l’accusa di rapina, legata a un presunto tentativo di sottrarre il cellulare allo zio per eliminare possibili prove.

La vicenda ha ulteriormente deteriorato i rapporti familiari, già compromessi, trasformandoli in una frattura profonda segnata da denunce, sospetti e violenza. Sarà ora la magistratura a stabilire se i sospetti degli zii troveranno conferma o se il trentenne riuscirà a dimostrare la propria estraneità ai fatti.