Santa Severa – Quando le parole incontrano il vino: Casale Marchese e Doganieri Miyazaki protagonisti al Festival degli Scrittori (FOTO)

SANTA SEVERA – La prima edizione del Festival degli Scrittori si chiude in grande stile.

L’iniziativa, ideata e organizzata dall’Accademia Molly Bloom di Leonardo Colombati ed Emanuele Trevi, si è svolta da venerdì 12 a domenica 14 settembre.

Lo splendido Castello di Santa Severa, suggestiva location affacciata sul mare, ha accolto il pubblico della seconda giornata, risultato ancora più numeroso rispetto a quello del debutto.

Due gli appuntamenti culturali andati in scena sul palco del piazzale delle Barrozze: “Scrittura e cibo”, con Angela Frenda, direttrice del magazine Cook del Corriere della Sera, e la scrittrice e sceneggiatrice Antonella Lattanzi; “Scrittura e cinema”, con il regista Roberto Andò e lo scrittore Francesco Piccolo.

Ad accompagnare la serata, come da tradizione, la degustazione estiva di prodotti e vini laziali curata da Arsial. Ottima la selezione di assaggi locali: porchetta dell’Azienda agricola Stefanoni, confetture e conserve dell’azienda Italisal, salumi e formaggi misti, insieme al pane di Santa Rosa della Pasticceria Polozzi.

Splendida anche la proposta enologica, curata come sempre dal giornalista e sommelier Samuele Sansonetti: il Frascati Superiore DOCG di Casale Marchese (Frascati) e il Lazio Vermentino IGP “Airi” di Doganieri Miyazaki (Castiglione in Teverina). Due etichette che hanno conquistato i presenti non solo per la qualità, ma anche per le storie che raccontano.

“La prima storia ci porta a Frascati, nel cuore dei Castelli Romani, dove sorge l’azienda Casale Marchese – ha raccontato Samuele Sansonetti -. Pensate: già una bolla di Papa Bonifacio VIII, scritta nel 1301, certificava l’esistenza di quella struttura. Già allora lì si produceva vino. Tra il 1500 e il 1600 vi abitò il marchese Emilio de’ Cavalieri, figlio di un amico intimo di Caravaggio. E si racconta che lo stesso Caravaggio amasse recarsi nella tenuta per godere degli splendidi paesaggi. Oggi la famiglia che la gestisce tramanda questa tradizione da oltre due secoli. Il vino che ho scelto non poteva che essere il Frascati Superiore DOCG: una delle sole tre DOCG del Lazio, vino iconico e tra i più esportati all’estero, anche perché i turisti lo incontrano a Roma e lo portano nel cuore.

La seconda storia invece arriva dalla Tuscia, a Castiglione in Teverina, con l’azienda Doganieri Miyazaki. Il nome nasce dalla fusione dei cognomi dei due titolari: Maurizio e Madoka. Maurizio Doganieri, agronomo, aveva promesso a suo padre: ‘Farò esperienza e un giorno diventerò viticoltore’. Così lavora in grandi realtà italiane – una su tutte Biondi Santi – e poi sceglie la provincia di Viterbo, al confine con l’Umbria, per realizzare il suo sogno. Oggi la loro è una piccola ma preziosa realtà: appena 42 filari, tra Viognier, Vermentino, Petit Manseng, Montepulciano, Sangiovese, Syrah, Cabernet Sauvignon e Cesanese. Un laboratorio di viticoltura: Maurizio sperimenta, annata dopo annata, e porta poi i risultati sul mercato. Madoka, con le sue origini in una famiglia di samurai, cura le etichette, vere opere d’arte che vi invito a osservare. Il vino di oggi è il Vermentino Airi, ‘pero amorevole’ in giapponese, che porta il nome della loro figlia. Un bianco di grande freschezza, sapidità ed eleganza”.