L’Istituto, secondo i ragazzi, sarebbe in condizioni critiche. Da qui anche l’appello alla Città Metropolitana di Roma, responsabile delle strutture scolastiche, dopo 11 mail senza risposta
CIVITAVECCHIA – A nove mesi dalla consegna di una relazione tecnica alla Città Metropolitana di Roma, gli studenti del liceo Guglielmotti tornano a denunciare lo stato critico del loro istituto. L’allarme arriva dall’associazione studentesca Futuro Indipendente, che ha scelto di rivolgersi alla stampa dopo il silenzio delle istituzioni.
“Il 13 dicembre 2024 – spiegano – abbiamo consegnato una relazione sugli interventi urgenti necessari, sia redatta dagli studenti che dall’RSPP del liceo. In quell’occasione la Città Metropolitana riconobbe la gravità dei problemi e promise azioni tempestive. Nove mesi dopo, l’unica risposta è stata che mancano i fondi”.
Nel frattempo, la situazione della scuola rimane critica: una finestra pericolante in palestra, infiltrazioni d’acqua che arrivano sui banchi, muri e soffitti rovinati, corridoi allagati, bagni spesso inagibili e perfino volatili che entrano in palestra attraverso finestre rotte, con conseguenti rischi igienico-sanitari.
Gli studenti ricordano anche la petizione presentata lo scorso maggio, firmata da centinaia di cittadini, con richieste precise: inserire il Guglielmotti tra le priorità del piano edilizio metropolitano (già ottenuto), stanziare i fondi per avviare i lavori entro giugno 2026, convocare un consiglio d’istituto pubblico con i responsabili dell’edilizia scolastica e, nell’immediato, effettuare interventi urgenti per le criticità più gravi.
“Abbiamo inviato undici email per chiedere un incontro e consegnare le firme, ma non abbiamo mai ricevuto risposta – sottolineano dall’associazione –. Non accettiamo che il nostro diritto allo studio e alla sicurezza venga calpestato dalla burocrazia. La nostra sicurezza non può aspettare”.
L’appello finale è diretto alla Città Metropolitana: “Chiediamo trasparenza, tempi certi e azioni immediate. Se le istituzioni continueranno a voltarsi dall’altra parte, continueremo a far sentire la nostra voce con tutti i mezzi democratici a nostra disposizione”.