Fondi (Lt) – Caso Paolo Mendico, all’Istituto Pacinotti paura e tensione (tra i bulli): studenti accompagnati dai familiari

Accompagnati da familiari per paura, per evitare i cameramen e perché sono traumatizzati. I genitori del quindicenne: vogliamo giustizia contro il bullismo. Terminate le audizioni degli ispettori. Questa sera fiaccolata in sua memoria

FONDI (LT) – Da tre giorni gli studenti dell’istituto Pacinotti entrano a scuola scortati da genitori e parenti: quasi nessuno utilizza più i mezzi pubblici.

La paura, la pressione mediatica e soprattutto il trauma per il suicidio di Paolo Mendico hanno stravolto la quotidianità della comunità scolastica. Tra i corridoi pesa la consapevolezza che dietro la decisione del quindicenne possa esserci stato il comportamento di coetanei.

Nonostante la conclusione dell’ispezione della Direzione scolastica regionale, il clima resta teso. Ieri sono stati ascoltati i docenti e i dirigenti delle scuole medie frequentate da Paolo, periodo a cui risalgono alcuni episodi segnalati dai genitori, in un caso anche con un esposto ai carabinieri. Si tratta di vicende di cinque anni fa, oggi oggetto di ulteriori verifiche da parte della Procura di Cassino.

L’attenzione, però, è rivolta soprattutto alle presunte vessazioni più recenti. I carabinieri di Formia hanno sentito l’intera famiglia Mendico: prima il fratello maggiore Ivan, autore della lettera aperta al ministro dell’Istruzione, poi i genitori Giuseppe e Simonetta e le due sorelle; domani sarà ascoltato l’altro fratello. Secondo quanto emerso, il padre avrebbe più volte chiesto ai docenti di intervenire per proteggere il figlio dalle continue aggressioni verbali, senza ottenere risposte efficaci. «Le nostre richieste sono state ignorate», hanno ribadito i familiari, denunciando una sottovalutazione dei segnali di disagio.

Per stemperare la tensione, ieri mattina la dirigente scolastica Gina Antonetti ha accolto personalmente studenti e genitori nell’atrio dell’istituto. Intanto la comunità di Santi Cosma e Damiano si prepara a una fiaccolata di solidarietà in ricordo di Paolo, in programma questa sera con la partecipazione del vescovo di Gaeta, monsignor Luigi Vari.

Nei prossimi giorni sono attesi anche i primi esiti delle perizie del Racis dei carabinieri sui dispositivi elettronici del ragazzo: potrebbero emergere elementi decisivi per accertare eventuali episodi di bullismo.