BRA – A Cheese, la fiera internazionale del formaggio, consegnato ad Andrea Cippitelli e Silvia Faraoni il Premio che celebra chi produce formaggi e alimenti rispettando naturalità, tradizione e benessere animale. Sei i produttori della Tuscia che espongono alla manifestazione.
Il premio “Resistenza Casearia” è stato consegnato nella giornata di ieri da Slow Food ad Andrea Cippitelli, allevatore e produttore titolare insieme alla moglie Silvia della Fattoria Faraoni di Sutri, in occasione dell’inaugurazione di Cheese, la più importante manifestazione internazionale dedicata al formaggio a latte crudo in programma dal 19 al 22 settembre a Bra, in Piemonte.
Il prestigioso riconoscimento viene assegnato ogni due anni a quei pastori, casari, studiosi e appassionati che rifiutano le scorciatoie dell’industria e continuano a produrre formaggi e alimenti rispettando naturalità, tradizione e benessere animale. La passione e la dedizione che dimostrano nella loro ricerca della qualità mantiene vivo uno straordinario patrimonio di competenze e paesaggi tradizionali. Si tratta di produttori di piccola scala che, nonostante il duro lavoro, i rischi e l’isolamento che comportano le loro scelte, continuano a resistere. I vincitori sono stati selezionati sulla base del loro impegno non solo nella produzione di formaggi naturali a latte crudo, ma soprattutto nell’allevamento equo e rispettoso degli animali.
Nella motivazione del Premio si legge: “Nel Viterbese, in un territorio invaso dalla monocoltura del nocciolo, Silvia e Andrea hanno deciso di resistere, e di fare una scelta completamente diversa. Anno dopo anno, hanno rigenerato la fertilità del suolo e migliorato la biodiversità dei prati con il metodo del pascolo razionale. Nella loro fattoria allevano vacche di diverse razze (Pezzate Rosse, Maremmane, Chianine), pecore (di razza Massese e Appenninica) e suini. Tutti gli animali sono liberi di muoversi, mangiare, bere e dormire all’aperto, giorno e notte. Il loro metodi di allevamento non solo salvaguardano la natura, ma la migliorano, la rigenerano. Con il latte crudo, Silvia e Andrea producono ottimi formaggi. Siamo felici di averli con noi, fra i produttori del Presidio Slow Food dei prati stabili e pascoli e di consegnare loro questo premio”.
“Ci troviamo in un territorio fortemente interessato dalla coltivazione di nocciole – spiega Andrea Cippitelli – e l’avanzata dei noccioleti riduce la disponibilità dei terreni agricoli disponibili, oggi al 90% destinati a quella specifica coltura. Noi abbiamo deciso di resistere a questa tentazione: lo abbiamo fatto con lo sguardo rivolto al futuro, per lasciare alle prossime generazioni uno spiraglio, una possibilità agricola alternativa alla nocciola”. Fattoria Faraoni nasce nel 2007 a Sutri, nelle campagne di Viterbo, quando decidono di allevare vacche per produrre formaggi e carne a una condizione: lasciare gli animali al pascolo, pur trovandosi ad appena trecento metri di altitudine. Anno dopo anno, Andrea e Silvia hanno ristabilito la fertilità del suolo, seminando essenze miglioratrici e piante come la gramigna, per dare struttura e solidità al terreno e risolvere i problemi idrogeologici. “In pochi anni, grazie a metodi tradizionali di semina e trasemina e con l’aggiunta del solo letame prodotto in azienda, abbiamo triplicato la produttività dei pascoli, gestiti secondo un approccio razionale” spiega Cippitelli. Oggi Fattoria Faraoni è tra i produttori del Presidio Slow Food dei prati stabili e pascoli.
“È un risultato importante – dichiara Luigi Pagliaro, presidente di Slow Food Viterbo e Tuscia – perché riconosce l’impegno di Andrea e Silvia nel preservare prati stabili, pascoli e altri ecosistemi necessari per la salvaguardia della biodiversità. Un modello per il nostro territorio che si presta particolarmente per produzioni di qualità ecosostenibili e nel rispetto del benessere animale”.
Il premio “Resistenza Casearia” è stato consegnato da Alessandro Stocchi, responsabile dell’Associazione Assaggiatori Parmigiano Reggiano, alla presenza di: Carlo Petrini, fondatore di Slow Food; Giancarlo Righini, Assessore Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste della Regione Lazio; Massimiliano Raffa, presidente di Arsial; Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
Oltre alla Fattoria Faraoni sono protagonisti in questi giorni a Cheese sei produttori della Tuscia grazie al contributo di Arsial-Regione Lazio: “Tenuta Il Radichino” di Ischia di Castro, “Piccola Formaggeria Artigiana” di Viterbo, e “La Cascina Delle Pantane” di Vejano per i formaggi; “Tenuta Il Melograno” di Vasanello, “La frutta” e “Cibo Vivo” di Viterbo per frutta, ortaggi e conserve. Gli stessi produttori intervengono nei laboratori del gusto realizzati nell’area della Regione Lazio-Arsial e condotti da Slow Food Lazio.
“La partecipazione a Cheese – spiega Pagliaro – rappresenta per i produttori un’opportunità immancabile per raccontare il territorio attraverso i suoi pascoli, i suoi formaggi a latte crudo, le sue colture storiche e le sue comunità rurali. In tal senso la provincia di Viterbo possiede un patrimonio ultramillenario che ancora oggi, grazie all’impegno e alla passione di uomini e donne, possiamo apprezzare attraverso le eccellenti produzioni di formaggi realizzati con latte proveniente dai numerosi allevamenti di mucca, pecora, capra e, anche se meno diffuso, di bufala”.