Civitavecchia – Regolamento del Consiglio, via libera alle modifiche

Seduta fiume all’aula Pucci: scontro tra minoranza e opposizione. Il duro intervento di Frascarelli (Fd’I)

CIVITAVECCHIA – Seduta fiume in aula Pucci e via libera, con i soli voti della maggioranza, alle modifiche del regolamento del Consiglio comunale e delle commissioni. Il pacchetto interviene in particolare sull’articolo 23 (emendamenti) e sull’articolo 53 (question time), con l’obiettivo – spiegano dal Pincio – di rendere più ordinato e prevedibile lo svolgimento dei lavori. «Vogliamo rendere la discussione il più fluida possibile», ha chiarito in apertura il sindaco Marco Piendibene.

Per gli emendamenti cambia l’impostazione: niente dichiarazioni di voto; resta la possibilità di un intervento di cinque minuti per chi illustra e la facoltà di un intervento a supporto per i capigruppo. Per evitare stalli in attesa di pareri, gli emendamenti dovranno essere depositati almeno due giorni lavorativi prima; in caso di Consiglio convocato d’urgenza, entro 24 ore. Rimane comunque la facoltà di presentarli in aula quando, a giudizio del presidente (sentito il segretario generale), non occorrano pareri tecnici o contabili e non abbiano carattere emulativo/seriale. Sul question time, la replica finale del consigliere interrogante si riduce da cinque a tre minuti.

La maggioranza ha difeso la linea del sindaco, sottolineando che i correttivi «non intaccano in alcun modo la libertà di espressione né la democrazia del Consiglio», ma mirano a evitare sovrapposizioni e stalli procedurali. Di tutt’altro avviso l’opposizione: il capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimiliano Grasso, ha parlato di «svilimento dell’aula e del ruolo dei consiglieri», giudicando «inutili» modifiche che «per guadagnare due minuti o togliere un secondo intervento» rischiano di comprimere il confronto.

Archiviato il voto, sarà la prassi a dare il verdetto: le prossime sedute diranno se il nuovo impianto garantirà davvero tempi certi e chiarezza, come sostiene la maggioranza, o se restringerà gli spazi del dibattito, come teme l’opposizione. In ogni caso, la seduta si è chiusa con posizioni nettamente contrapposte: per la minoranza si tratta di una stretta su interventi e tempistiche; per la maggioranza non sono modifiche sostanziali né lesive della democrazia.