Caprarola – Al via il processo a Patrick Sardo accusato del delitto di Renzo Cristofori

Madre e sorella della vittima parti civili, respinta la richiesta del Comune di Caprarola

CAPRAROLA – È iniziato ieri mattina, davanti alla Corte d’Assise di Viterbo, il processo nei confronti di Ian Patrick Sardo, 32 anni, accusato di aver ucciso con cinque coltellate il 68enne Renzo Cristofori sotto casa sua nel centro di Caprarola, la sera del 27 novembre 2024.

Alla prima udienza si sono costituite parte civile la madre e la sorella della vittima, assistite dall’avvocato Andrea Marinelli. Il Comune di Caprarola, che aveva richiesto di intervenire come parte offesa, non è stato ammesso dal giudice.

L’imputato, difeso dagli avvocati Paolo Casini e Vania Bracaletti, era presente in aula.

I difensori hanno depositato una copiosa documentazione sanitaria e richiesto una perizia psichiatrica super partes, che la Corte si è riservata di disporre.

Tra i documenti prodotti figura l’ordinanza del tribunale di sorveglianza che disponeva il ricovero del 32enne in REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), mai eseguito a causa della mancanza di posti disponibili.

Vi sono inoltre certificati della ASL che tracciano il percorso psichiatrico dell’imputato e tre perizie predisposte in precedenti procedimenti: due indicano una capacità parzialmente ridotta di intendere e di volere, una diagnostica lo ha ritenuto totalmente incapace.

Secondo quanto riportato da testimoni oculari citati da fonti di cronaca, due persone presenti la sera del delitto affermano di aver assistito all’aggressione: Sardo, che avrebbe chiesto dei soldi, avrebbe sferrato i colpi quando Cristofori si sarebbe opposto. Il PM che segue il caso è Massimiliano Siddi.

Il delitto si sarebbe consumato in via Sant’Egidio, strada nel centro di Caprarola, con almeno quattro fendenti al torace e uno all’addome o agli arti, uno dei quali al cuore, risultata fatale.

L’imputato è detenuto in carcere da quasi un anno, nonostante la previsione del ricovero in REMS: le difese sostengono che sia detenuto “in carcere invece che in REMS” per la mancanza di disponibilità di posti nelle strutture sanitarie competenti.

La prossima udienza è fissata per il 9 ottobre, quando verranno ascoltati i primi testimoni dell’accusa.