Tarquinia – La bandiera tricolore ridotta a uno straccio: il Comune resta a guardare

TARQUINIA – Tarquinia è, ancora una volta, quel curioso luogo in cui il simbolo sacro della Patria viene lasciato penzolare come uno straccio, lacerato e dimenticato, sul pennone più alto della città.

La bandiera tricolore che sventola (o meglio, che dovrebbe sventolare) sulla torre del celebre orologio, si presenta oggi irriconoscibile: strappata, sbiadita, trascurata.

Uno dei simboli più importanti della Nazione, che altrove viene custodito con rispetto e solennità, a Tarquinia sembra essere condannato all’abbandono, vittima di quella che molti cittadini definiscono “sciatteria istituzionale”.

Sui social il malumore è palpabile. “Menefreghismo e sciatteria al limite del vilipendio. Quando non si conosce vergogna questo è il risultato! Se non ve ne frega niente, almeno ammainatela e fate più bella figura” scrive indignato un cittadino.

Un altro rincara la dose: “Lo scrivo di nuovo: rinnegare la bandiera è come rinnegare le origini”.

Parole dure, che fotografano bene lo stato d’animo della comunità. A Tarquinia, la bandiera nazionale non è un semplice ornamento: è un segno d’identità, un simbolo che appartiene a tutti. Lasciarla in quello stato equivale, per molti, a un insulto non solo alla città, ma all’intero Paese.

E mentre i commenti crescono, resta il silenzio dell’amministrazione comunale, che sembra non accorgersi (o non voler accorgersi) della ferita che si apre ogni giorno sul pennone della torre dell’orologio. Una ferita che non riguarda solo un drappo di stoffa, ma la dignità di un’intera comunità.