Latina — Il giudice Mario La Rosa (Tribunale di Latina) ha assolto gli otto ex allievi piloti del 70° Stormo imputati per presunti atti di nonnismo ai danni della pilota Giulia Schiff: tutti «perché il fatto non sussiste».
Nel dispositivo, i reati contestati — violenza privata e lesioni — sono stati riqualificati in percosse e quindi dichiarati non punibili, con proscioglimento degli imputati. La decisione smentisce la richiesta del pm Antonio Sgarrella, che aveva sollecitato un anno di reclusione per ciascuno.
Al centro del processo il cosiddetto “battesimo del volo” all’aeroporto militare “Enrico Comani” di Latina Scalo: secondo l’accusa, la giovane allieva sarebbe stata colpita con fuscelli, spinta contro l’ala di un velivolo e poi gettata in piscina. Per il giudice, però, i fatti non integrano un illecito, anche alla luce della derubricazione e della tardività della querela.
In aula, alla lettura del dispositivo, esultanza tra imputati e familiari. Presente anche Giulia Schiff — oggi pilota di droni in Ucraina — che, con il figlio neonato, ha lasciato il tribunale senza rilasciare dichiarazioni. Il suo legale, Massimo Strampelli, ha commentato: «Le sentenze si rispettano, aspettiamo le motivazioni». Di segno opposto la reazione dell’Avvocatura dello Stato: per Maurizio Greco si tratta di una «sentenza che riabilita l’Aeronautica in toto».
La difesa ha sottolineato che il giudice ha valutato «l’istruttoria dibattimentale» senza farsi condizionare dall’impostazione accusatoria iniziale. «I ragazzi sono sempre stati sereni rispetto a quanto accaduto», ha dichiarato l’avvocata Michela Scafetta, ricordando il sostegno dell’Aeronautica agli imputati. Secondo Strampelli, il verdetto confermerebbe «ciò che aveva già valutato la commissione d’inchiesta dell’Aeronautica militare».