Le indagini proseguono per individuare i responsabili e chiarire la matrice dell’attentato
POMEZIA – Un ordigno artigianale, contenente circa un chilo di esplosivo, è stato fatto esplodere accanto all’auto di Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, nel giardino della sua abitazione a Pomezia. La deflagrazione ha distrutto la vettura del giornalista e quella della figlia, parcheggiata accanto, ma non ha provocato feriti. L’episodio, su cui indaga la Direzione distrettuale antimafia di Roma, è considerato un atto intimidatorio di estrema gravità.
Secondo quanto ricostruito, l’ordigno era stato collocato tra due vasi, a pochi metri dall’ingresso della villetta, e acceso manualmente: non c’erano timer né sistemi di detonazione a distanza. Alcuni testimoni avrebbero visto un uomo incappucciato allontanarsi rapidamente dalla zona subito dopo l’esplosione. Poco distante, gli investigatori hanno rinvenuto anche un’auto rubata, ritenuta utile per le indagini.
Dopo l’attentato sono state immediatamente rafforzate le misure di sicurezza: Ranucci, già sotto scorta, dispone ora anche di un’auto blindata. Il fascicolo d’inchiesta è stato affidato ai pubblici ministeri Carlo Villani e Ilaria Calò, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi, con le ipotesi di danneggiamento aggravato e violazione della legge sulle armi.
Il giornalista, ascoltato dai magistrati, ha spiegato che chi ha agito conosceva bene i suoi movimenti: “Ero tornato a casa da appena quaranta minuti dopo quattro giorni di assenza. Hanno piazzato la bomba proprio sotto il punto in cui passo ogni volta: significa che sapevano perfettamente le mie abitudini”.
Ranucci, ospite della trasmissione Il cavallo e la torre condotta da Marco Damilano, ha parlato di un “salto di qualità” nelle minacce ricevute: “Negli ultimi mesi ci sono stati pedinamenti, messaggi intimidatori e persino proiettili trovati vicino casa. Tutto è stato denunciato, ma questa volta è stato superato ogni limite”.
Le indagini proseguono per individuare i responsabili e chiarire la matrice dell’attentato.