VITERBO – Prima uscita in provincia di Viterbo per , il sindaco di Amatrice, candidato alla presidenza della Regione Lazio alle prossime elezioni con una sua lista civica che ha un simbolo eloquente, l’impronta di uno scarpone.
Dopo aver effettuato degli incontri in alcuni paesi del litorale viterbese nel corso della mattina, in particolare si è fermato a Pescia Romana.
Poi ha raggiunto il bioresort “Parco dei Cimini” di Viterbo per incontrare alcuni sostenitori e i promotori dei comitati spontanei nati per sostenerlo in questo cammino che si concluderà con il voto il 4 marzo prossimo.
E li ha subito rassicurati: “Per il momento il centrodestra non si è ancora espresso – ha esordito Pirozzi- ma continuo la mia corsa alla presidenza della Regione Lazio anche da solo. Combatterò per tutti i Comuni dimenticati e di periferia, sarà una battaglia di e per la civiltà di ogni singolo cittadino. Basta con i finanziamenti copiosi concentrati su Roma Capitale e le città più grandi. Dobbiamo pensare anche ai piccoli Comuni che sono l’identità della nostra regione. Partiamo in primis con la messa in sicurezza di quelli che sono a rischio idrogeologico e non solo. Riapriamo gli ospedali che i nostri nonni e i nostri predecessori avevano aperto per aiutare la popolazione senza costringerli a trasferte a volte improbabili.
Dobbiamo dare sostegno alle piccole imprese famigliari. Sono quelle che più di ogni altri faticano ad andare avanti e che sono il fiore all’occhiello dei nostri territori. Sono quelli che ancora oggi producono ricchezza vera, non solo economica, ma soprattutto umana.
Abbiamo i borghi più belli d’Italia e sicuramente tra i più belli d’Europa per storia e arte.
Se non cambiamo rotta – prosegue il sindaco di Amatrice – sarà la fine”.
Amministratore da più di venti anni, ci tiene a ricordare e precisare che non ha mai guadagnato con la politica: “Se avessi voluto una poltrona me ne starei tranquillo in Parlamento.
Non mi interessa essere un numero, mi interessa stare “in trincea”, combattere per il mio popolo e dargli il giusto riconoscimento”.
Giova ricordare che prima del drammatico terremoto che ha raso al suolo la sua Amatrice tra macerie e morte aveva capeggiato ribellioni sociali mettendo insieme i sindaci di tutti i territori chiamati “di frontiera” impedendo la chiusura di 72 ospedali minacciando un referendum per la recessione dal Lazio.
A fare gli onori di casa, Stefano Caporossi, scelto dallo stesso Pirozzi quale referente di Viterbo e provincia dei suoi comitati.
Tra i presenti, una delegazione di tifosi della Viterbese, squadra che “mister” Pirozzi ha allenato, il sindaco di Soriano, Fabio Menicacci, Antonella Bruni del Movimento animalista, l’ex sindaco di San Lorenzo Nuovo, Gabriella Grassini, una delegazione di Bagnoregio accompagnata dall’ex sindaco Pompei, e i rappresentanti dei trenta comitati spontanei sorti nella Tuscia.
Il sindaco ha concluso la giornata a Sutri atteso dal consigliere Felice Casini e dai rappresentanti dei comitati della bassa Tuscia, dove insieme al sindaco Giudo Cianti e alla presidente della Proloco Vincenza Montanucci ha visitato il suggestivo presepe vivente.
Nella sua vita da allenatore ha fatto vincere e raggiunto risultati importanti con squadre dove riusciva a motivare i suoi giocatori, lo staff; persone giuste e sempre con il sorriso: “Non devo vincere per forza, anche se sono abituato a farlo, una volta alla guida della Sorianese ad un quarto d’ora dalla fine perdevamo due a zero, bene, abbiamo vinto tre a due”.
Lo comunica in una nota il comitato elettorale per Sergio Pirozzi Presidente della Regione Lazio