Elettricità: alcune idee, non tutte scontate, per risparmiare sulla bolletta

I consumi medi di elettricità delle famiglie, intesi semplicemente come quantità di kWh, sono legati a diversi fattori. Uno dei più rilevanti è, com’è facile intuire, il numero dei componenti del nucleo familiare. In Rete sono disponibili diverse informazioni al riguardo, basate essenzialmente sui dati che periodicamente vengono forniti da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

In linea di massima, una famiglia di 2 persone consuma tra i 2.000 e i 2.700 kWh all’anno; per un nucleo di tre persone si può arrivare ai 2.880 kWh annui, mentre nel caso di una famiglia composta da 4 persone, il consumo oscilla dai 2.700 ai 3.600 kWh.

Come si può notare, la forbice tra consumo minimo e massimo è piuttosto ampia e, con un po’ di attenzione, è possibile ridurre i consumi e, di conseguenza, l’impatto economico della bolletta. Di seguito qualche idea in proposito.

Analisi delle proposte sul mercato

Oggi i consumatori hanno l’opportunità di scegliere tra molte offerte elettricità; nel nostro Paese infatti non si è più da molti anni in regime di monopolio ed è quindi possibile optare per la proposta che si ritiene più adeguata, sia economicamente che qualitativamente.

In Rete sono disponibili diversi siti di comparazione offerte, fra cui il Portale Offerte di ARERA, un sito pubblico sul quale i clienti domestici e le piccole imprese possono confrontare le offerte di elettricità e gas.

Grazie a questi portali è molto più semplice farsi un’idea sulle proposte presenti sul mercato nazionale e scegliere con consapevolezza.

Scelta della tariffa più idonea

A parità di consumi, scegliere la tariffa sbagliata può incidere molto negativamente sulla spesa energetica. Le tariffe normalmente proposte dai fornitori sono tre: monoraria, bioraria e multioraria. Si basano sulle fasce orarie di consumo, ovvero F1 (di punta, la più costosa), F2 (intermedia), F3 (non di punta, la più economica).

Nel caso di tariffa monoraria il prezzo dell’energia è sempre lo stesso; in questo caso si parla di fascia F0 ed è un’opzione adatta a chi consuma energia in tutte le fasce orarie o prevalentemente nelle ore di punta.

Se i consumi del nucleo familiare sono più elevati nella fascia intermedia e in quella non di punta, l’opzione più idonea è la tariffa bioraria, che distingue tra fascia F1 e fascia F23 (accorpamento delle fasce F2 e F3).

Se si ha l’opportunità di rimandare molti consumi energetici alle ore notturne e nei week-end (per esempio utilizzo di lavatrice, lavastoviglie e asciugatrice), vale la pena di considerare la tariffa multioraria, che considera le tre fasce standard (F1, F2 e F3).

Si devono quindi valutare con attenzione le modalità di impiego dell’energia e scegliere la tariffa di conseguenza.

Le strategie usuali

Alcune strategie per il risparmio energetico sono ormai note a tutti. Fra queste si ricordano principalmente l’utilizzo di lampadine a LED (ormai sempre più diffuso), il massimo sfruttamento della luce naturale e l’attenzione allo spegnimento delle luci quando si lascia una stanza e degli elettrodomestici in stand-by.

Altre soluzioni classiche sono le manutenzioni regolari degli elettrodomestici (pulitura dei filtri e altri accorgimenti), l’utilizzo a pieno carico di lavatrice e lavastoviglie nelle ore non di punta e la graduale sostituzione dei vecchi elettrodomestici con quelli ad alta efficienza energetica.

Soluzioni meno scontate

Per abbattere i consumi si hanno a disposizione anche altre soluzioni, forse meno conosciute delle precedenti.

Una di esse è l’uso delle cosiddette “prese intelligenti” (anche prese smart). Si tratta di dispositivi con i quali è possibile controllare gli elettrodomestici e la corrente elettrica a distanza grazie a un’app installata sullo smartphone. Sfruttando il Wi-Fi si possono gestire i dispositivi di casa, attivandoli o disattivandoli facilmente, evitando sprechi inutili.

Infine, quando si parte per una vacanza di alcuni giorni, ci si può organizzare per tempo per svuotare il frigorifero prima di partire e tenerlo spento per il periodo in cui si è fuori. Nel caso di una vacanza di 5-7 giorni si è in grado di risparmiare decine di kWh.