Civitavecchia – Allarme radioattività: tre camion Csp fermi da settimane alla discarica di Viterbo

Preoccupazione per i livelli anomali di radiazioni: in corso verifiche su origine e sicurezza dei materiali

CIVITAVECCHIA – Tre camion della Csp, la società municipalizzata che si occupa della raccolta e gestione dei rifiuti, risultano bloccati da diversi giorni all’interno della discarica di Viterbo.

I mezzi sarebbero stati fermati dopo il rilevamento di livelli anomali di radioattività provenienti dal loro carico, una circostanza che ha destato forte preoccupazione sia per la salute degli operatori coinvolti sia per le possibili implicazioni ambientali.

Secondo quanto emerso, due dei veicoli si troverebbero in un’area isolata della discarica da circa tre settimane, mentre un terzo camion, giunto una decina di giorni fa, sarebbe stato a sua volta bloccato dopo i consueti controlli di ingresso. Tutti e tre trasportavano rifiuti indifferenziati, ma tra il materiale sarebbero stati individuati anche rottami metallici di origine incerta.

Le prime verifiche radiometriche avrebbero evidenziato valori ben oltre i limiti di sicurezza, costringendo i tecnici a sospendere ogni operazione di scarico e a delimitare la zona. L’episodio è stato immediatamente segnalato dal responsabile della sicurezza dell’impianto ai vertici della Csp, che hanno disposto accertamenti approfonditi. La priorità, fanno sapere, è tutelare i lavoratori e chiarire la provenienza dei materiali contaminati.

Le fonti riferiscono che i livelli di radioattività sarebbero così elevati da rendere pericoloso anche il semplice avvicinamento ai mezzi. I rifiuti, secondo le prime ipotesi, sarebbero stati raccolti e caricati da operatori ignari del rischio.

Tra le possibili cause al vaglio, si ipotizza che nel carico possano essere finiti frammenti di apparecchiature elettroniche o industriali contenenti componenti radioattive, forse provenienti da cantieri di demolizione o da materiale metallico riciclato senza i necessari controlli. Non si esclude tuttavia un errore di conferimento, con rifiuti speciali o pericolosi finiti per sbaglio nel circuito dell’indifferenziato.

Le autorità competenti, tra cui Asl e Arpa Lazio, sono state immediatamente informate e hanno già eseguito misurazioni indipendenti. L’intervento di bonifica, tuttavia, potrà essere avviato solo quando i valori di radioattività torneranno sotto la soglia di sicurezza.

Nel frattempo, l’area della discarica dove si trovano i camion è interdetta all’accesso, mentre proseguono gli accertamenti per ricostruire la filiera di provenienza dei rifiuti contaminati. Non si esclude che possa essere aperta un’indagine da parte dell’Autorità giudiziaria per verificare eventuali violazioni delle norme sul trattamento e sul conferimento dei rifiuti pericolosi.

Al momento, nessuna dichiarazione ufficiale è stata rilasciata dai vertici della municipalizzata.

L’episodio riaccende il dibattito sulla gestione dei rifiuti misti e sull’efficacia dei controlli preventivi alla fonte. Se fosse confermata la presenza di materiale radioattivo all’interno dell’indifferenziata, si tratterebbe di un segnale d’allarme grave per l’intero settore.