Viterbo – L’inaugurazione di Casa Viterbo lancia la campagna elettorale, ma l’identikit del futuro sindaco è già definito

Negli ultimi due mesi abbiamo parlato con circa 100 persone tra commercianti, residenti del centro e giovani neo-maggiorenni. La figura “sognata” sembra già ben definita e sul suo profilo probabilmente si delineeranno le campagne elettorali

VITERBO – L’inaugurazione di Casa Viterbo a San Faustino, il nuovo spazio voluto dalla sindaca Chiara Frontini e presentato come luogo “di tutti e per tutti”, ha di fatto dato il via alla campagna elettorale per le comunali del 2027. Un evento che, al di là della facciata civica, ha confermato ciò che molti viterbesi percepivano già da tempo: la sfida per il prossimo governo della città è ufficialmente cominciata.

Negli ultimi due mesi, tra settembre e ottobre, abbiamo raccolto le opinioni di circa un centinaio di cittadini – commercianti, giovani, frequentatori dei bar e residenti del centro storico – e il risultato è un identikit preciso del sindaco che Viterbo vorrebbe. “Serve una persona giovane ma non alle prime armi, con esperienza vera e capacità amministrative dimostrate”, spiega un commerciante del centro.“Non vogliamo più facce di circostanza o persone che si fanno vedere solo in campagna elettorale. Ci serve qualcuno che sappia dialogare con la gente, ma anche decidere con fermezza”, aggiunge una giovane residente di piazza delle Erbe.

Tra i punti più citati spiccano la competenza e la presenza di una “squadra seria”, dopo anni di delusione per l’operato di alcuni assessori e delegati percepiti come “inadeguati”. “Non è solo il sindaco a fare la differenza – spiega un artigiano – ma le persone che ha intorno. La città è stanca di dilettanti allo sbaraglio”. Affermazioni forti, ma che sembrano raccogliere una percezione comune di molti viterbesi.

A colpire è anche la trasversalità politica del campione: molti intervistati si dichiarano di centrosinistra, ma rifiutano l’idea di votare “per appartenenza”. “Non ci interessa se è di destra o di sinistra – dicono in tanti – basta che funzioni, che sia onesto e che abbia il coraggio di cambiare davvero le cose.”

La sicurezza resta il tema più sentito. Quasi tutti parlano di un centro storico in difficoltà, dove “chiudono negozi, aprono minimarket e barbershop senza controllo, il degrado cresce e lo spaccio è sotto gli occhi di tutti”. “Non ci sentiamo sicuri, e le misure messe in campo sono insufficienti – racconta una residente del quartiere San Faustino – non è detto che sia colpa diretta dell’amministrazione, ma è evidente che non sa gestire il problema.”

Molti cittadini contestano anche il finto civismo e la politica “fai da te”, percependo l’esperienza attuale come una delusione: “Se davvero alle prossime elezioni vedremo un’alleanza tra civici, PD e Forza Italia, sarà la volta buona che voteremo chi non abbiamo mai votato. Siamo stufi di chi si proclama diverso e poi replica gli stessi errori della vecchia politica.”

Un altro aspetto riguarda lo stile comunicativo del futuro primo cittadino: “Basta sensazionalismo e nastri tagliati. Vogliamo risultati concreti, non slogan. La città ha gli stessi problemi di tre anni fa, forse peggiorati: traffico, degrado, zero parcheggi, serrande abbassate. Vogliamo tornare a vivere Viterbo.”

Dalle parole dei cittadini emerge dunque una richiesta chiara: una guida nuova, autorevole, onesta e competente, affiancata da una squadra credibile. “La legalità deve essere il suo pane quotidiano”, hanno affermato molti degli intervistati.

Nel sentore comune, anche un occhio di riguardo alla viabilità: “Viterbo Nord, Grotticella e Via Cattaneo, Piazzale Gramsci, Tangenziale Ovest… il traffico è al collasso e questo sarà il Natale peggiore degli ultimi anni per quanto riguarda la mobilità – afferma un commerciante – Quella di diminuire le auto con un colpo di bacchetta è una battaglia contro i mulini a vento, bisogna ripensare alla città e aprire gli occhi: le auto ci stanno e resteranno, non siamo ad Amsterdam dove tutti vanno in bici. Potremo arrivarci, ma intanto servono soluzioni immediate per i problemi di oggi“. Un chiaro esempio del desiderio diffuso di soluzioni pragmatiche e non ideologiche.

Un segnale forte, che arriva proprio mentre la politica cittadina sembra già lanciata nella lunga corsa verso il 2027. E se Casa Viterbo rappresenta il primo passo della sindaca Frontini verso la riconferma, i viterbesi – almeno a giudicare da questo campione – sembrano pronti a chiedere molto di più di un semplice restyling civico.

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