Giallo a Cave (Roma): scomparsa dopo aver accompagnato i figli a scuola, 31enne trovata morta in un bosco

ROMA – Nella mattinata del 14 novembre 2025, a Cave (Roma) è stato ritrovato il corpo senza vita di Axenia Manoli, 31 anni, di origini moldave, residente da circa due anni nel comune a sud della Capitale insieme ai due figli di 7 e 11 anni.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la donna nella mattina di giovedì 13 aveva accompagnato i figli a scuola. Poi, a bordo della sua auto (una Toyota Yaris nera), è scomparsa. Il compagno, non vedendola tornare, ha subito lanciato l’allarme.

Il giorno seguente, utilizzando il Gps dell’auto, i carabinieri hanno individuato il veicolo chiuso a chiave in una zona boschiva della via del Pratarone (o via Santa Maria del Monte) di Cave. A circa 200 metri dall’auto è stato rinvenuto il corpo della donna, legato con una corda a un ramo di un albero.

Al momento, la Procura della Repubblica di Tivoli fa sapere che “non vi sono allo stato elementi che possano far ipotizzare azioni criminose ai suoi danni”.

Sul corpo non sarebbero emersi segni evidenti di violenza e la borsa della donna, così come le chiavi dell’auto, erano con lei.

In casa è stato trovato un biglietto nel quale la donna si scusava “per non aver fatto abbastanza per i figli”, anche se non riportava espressioni esplicite di intenzione autolesiva.

Tuttavia diverse persone che la conoscevano – una madre descritta come solare e molto attenta ai figli – hanno manifestato forte perplessità sull’ipotesi di un gesto volontario.

Le indagini restano aperte: si attende l’autopsia per avere elementi certi sulle cause del decesso e la ricostruzione delle ultime 24 ore prima della scomparsa.

 

La vicenda di Axenia si inserisce in un quadro personale complesso, segnato da un passato difficile. La 31enne, infatti, si era trasferita a Cave da circa due anni per ricominciare dopo aver denunciato l’ex marito per presunte violenze. Qui aveva trovato lavoro come cameriera in un ristorante della zona e cercava di costruire una nuova stabilità per sé e per i suoi due figli.

Chi la conosceva la descrive come una madre attenta, profondamente legata ai bambini, solare e determinata. Anche per questo, l’ipotesi di un gesto volontario fatica a convincere molti conoscenti, che ricordano come la donna fosse impegnata a rifarsi una vita nonostante le difficoltà.

Il ritrovamento del suo corpo in una zona boschiva, a circa duecento metri dall’auto, ha aperto molti interrogativi. Le prime verifiche non hanno evidenziato segni di violenza e nella sua abitazione è stato rinvenuto un biglietto in cui si scusava per “non aver fatto abbastanza per i figli”, un messaggio che però non contiene riferimenti espliciti a intenzioni autolesive.

La Procura di Tivoli, per ora, non ha elementi per ipotizzare un intervento di terzi, ma gli investigatori stanno ricostruendo con attenzione le sue ultime ore di vita, ancora avvolte da incertezze.

Il caso rilancia il dibattito sul sostegno alle donne che cercano di voltare pagina dopo un’esperienza di violenza domestica, spesso senza una rete familiare vicina e con responsabilità genitoriali gravose. Allo stesso tempo, evidenzia quanto sia importante intervenire rapidamente in presenza di una scomparsa, attivando tutte le risorse disponibili, dalle forze dell’ordine alle associazioni specializzate. In attesa dell’autopsia e degli esami tossicologici, che dovranno chiarire tempi e cause della morte, la comunità locale resta scossa e in cerca di risposte, mentre amici e parenti chiedono che venga fatta piena luce sulla vicenda di Axenia.