APRILIA – La fuga di Patrizio Forniti e Monica Montenero, ricercati dal 3 luglio 2024, si è conclusa a oltre duemila chilometri dall’Italia.
La coppia è stata arrestata venerdì scorso a Casablanca dalla Gendarmeria Reale marocchina. Su entrambi pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma nell’ambito del filone apriliano dell’inchiesta “Assedio”, coordinata dal Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia della Capitale. L’indagine, nel 2023, aveva già portato all’arresto di 25 persone e allo scioglimento del Comune di Aprilia per infiltrazioni mafiose.
Forniti, ritenuto dagli inquirenti il vertice dell’organizzazione criminale che porta il suo nome e inserito tra i latitanti più pericolosi, e la compagna erano in possesso di passaporti svizzeri falsi al momento della cattura. La Direzione Distrettuale Antimafia di Roma ha già avviato le procedure per l’estradizione.
L’operazione è stata possibile grazie a un ampio coordinamento internazionale. Decisivo il contributo del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, nell’ambito del progetto I-CAN, oltre al supporto dell’Esperto per la sicurezza dell’Ambasciata d’Italia a Rabat, collegato con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.
Forniti, 53 anni, soprannominato “il gatto”, era stato condannato in primo grado anche per estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’attività investigativa sul suo conto è stata seguita dalla Direzione Investigativa Antimafia di Roma, insieme ai carabinieri del Comando provinciale di Latina, che nel corso dell’operazione “Assedio” avevano già eseguito decine di arresti. Nell’ambito della stessa inchiesta era stato disposto anche lo scioglimento del Comune di Aprilia e l’arresto ai domiciliari dell’allora sindaco, Lanfranco Principi.

