VITERBO – L’avvocato Stefano Falcioni è scomparso ieri sera a causa di un malore improvviso. Aveva 69 anni. Penalista molto apprezzato e figura di spicco del foro viterbese, era iscritto all’ordine dal 1983 e, in oltre quattro decenni di professione, si era distinto per competenza, serietà e qualità umane.
Negli ultimi mesi il suo nome era tornato alla ribalta cittadina per il ruolo di legale di parte civile del consigliere comunale Marco Bruzziches e di sua moglie, Anna Maria Formini, nell’inchiesta conosciuta come “cena dei veleni”. Un procedimento che coinvolge la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, e il marito, Fabio Cavini, nei cui confronti la procura ha formulato l’accusa di minaccia a corpo politico.
Lo scorso 20 giugno Falcioni aveva preso parte all’udienza davanti alla Corte d’appello di Roma ed era in attesa della successiva sessione fissata per dicembre, chiamata a decidere sull’eventuale rinvio a giudizio della sindaca e del consorte.
La notizia della sua morte ha suscitato profonda commozione nel mondo forense e tra tutti coloro che avevano avuto modo di apprezzarne la riservatezza, l’integrità e la capacità di unire rigore professionale e sensibilità umana. La sua scomparsa rappresenta una perdita significativa per la comunità giuridica e civile della città.
Alla moglie Giuliana e i due figli le condoglianze della redazione.

