Il tracciato aggiornato riconosce ufficialmente il passaggio nel territorio di Bagnoregio. La consigliera viterbese Alessandra Croci attacca: “È solo marketing”. La risposta di Profili: “Parole fuori luogo, noi lavoriamo sui fatti”.
BAGNOREGIO – La Via Francigena del Nord passa ufficialmente anche per il territorio comunale di Bagnoregio. A stabilirlo è stata la Giunta Regionale del Lazio, che ha approvato l’aggiornamento dei tracciati della Rete dei Cammini e inserito nel Catasto regionale un tratto di circa settanta metri finora mai riportato nelle delibere precedenti. Un dettaglio cartografico minimo, ma significativo per completare una mappatura rimasta per anni parziale.
«Bagnoregio entra nella Via Francigena», aveva commentato a caldo il sindaco Luca Profili, ringraziando «di cuore la Giunta Regionale per un passaggio importante, che finalmente rimette ordine dove c’era una mancanza evidente». Per il primo cittadino si è trattato chiaramente di «un passo avanti per valorizzare sempre di più il nostro straordinario patrimonio di cammini e itinerari culturali», in linea con il lavoro che negli ultimi anni ha trasformato Bagnoregio e Civita in un punto di riferimento del turismo lento nella Tuscia.
La decisione regionale, però, ha scatenato un’inaspettata polemica da Viterbo. La consigliera comunale Alessandra Croci, delegata alla Via Francigena, ha diffuso una nota stampa in cui definisce l’inserimento di Bagnoregio «un’azione di puro marketing». Secondo Croci, «si sta abbandonando l’idea di un percorso storico che ha portato Sigerico da Roma a Canterbury» e il nuovo tracciato «porterà sempre più fuori dal percorso Proceno–Porta del Lazio, luogo bellissimo dell’entrata nel Lazio». La consigliera parla di un’operazione «molto politica e poco romantica rispetto a quello che dovrebbe essere il vero senso del cammino».
Un intervento arrivato da un’amministratrice che non ha competenza diretta sul territorio in questione, e che molti hanno interpretato come una sortita più mediatica che istituzionale. «Ho letto con stupore le dichiarazioni della consigliera Croci», replica Profili, che definisce le sue parole «semplici considerazioni personali» e sottolinea come «il riconoscimento della Regione Lazio sia un fatto incontestabile, frutto di una ricognizione tecnica e di un atto formale». «Noi lavoriamo sui risultati, non sui commenti», aggiunge il sindaco. «Le opinioni senza fondamento le lasciamo volentieri alla consigliera Croci: noi continuiamo a occuparci di ciò che produce effetti reali per la comunità».
La vicenda probabilmente non avrà ulteriori strascichi amministrativi, dato che il tracciato aggiornato è già stato ufficializzato dalla Regione. Ma la polemica accende i riflettori su un tema ricorrente: la competizione territoriale intorno ai cammini, dove storia, identità e promozione turistica si mescolano spesso. In questo caso, Bagnoregio ottiene un riconoscimento basato su dati cartografici e percorsi esistenti; e proprio questa oggettività sembra aver dato fastidio più della novità stessa.
Eppure, la consigliera Croci dovrebbe ben sapere che un cammino, proprio come quello della Francigena, dovrebbe unire e non dividere.

