Sono alcune delle motivazioni che hanno indotto i sindacati Usb Lavoro Privato, Cub Trasporti, e Cobas Lavoro Privato a fermare i trasporti venerdì 28 novembre
ROMA – Venerdì 28 novembre le Organizzazioni sindacali Usb Lavoro Privato, Cub Trasporti, e Cobas Lavoro Privato hanno aderito a uno sciopero nazionale della durata di 24 ore con astensione dalle prestazioni lavorative dalle 8:30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio.
Fasce di garanzia: da inizio del servizio diurno fino alle 8:29 e dalle 17 fino alle 19:59.
Tutte le informazioni sulle modalità di sciopero saranno disponibili sul sito web cotralspa.it, sull’account Twitter @BusCotral.
Di seguito le motivazioni poste a base della vertenza delle organizzazioni sindacali Cobas Lavoro Privato, Adl Cobas, Sgb e Cub Trasporti.
Contro la finanziaria di guerra e il piano RE-Arm EU; contro l’indisponibilità dell’Unione Europea e del Governo Italiano di imporre sanzioni adeguate alla gravità della situazione e ad interrompere ogni relazione con lo stato di Israele; contro il tentativo di riconversione in senso bellico dell’industria e delle infrastrutture strategiche, contro il carico, scarico e trasporto armamenti nelle infrastrutture dei trasporti; contro l’utilizzo della ricerca pubblica e privata in progetti bellici, la scelta autoritaria in materia di leggi repressive e di forme di contrasto al dissenso e del conflitto sociale; per una politica di pace, disarmo, sostegno al popolo palestinese; per salari con base minima di € 2000, il recupero dell’inflazione, la riduzione orario di lavoro a parità di salario, lavoro in sicurezza a tempo indeterminato, un milione di assunzioni nella pubblica amministrazione; aumento delle pensioni minime e ritorno a 62 anni per età pensionabile; per una sanità universale pubblica e gratuita, per una scuola pubblica libera da ogni logica bellicista; per l’abolizione della legge 146/90 che limita il diritto di sciopero, eliminazione degli appalti e il riconoscimento dell’obiezione di coscienza nella filiera di produzione e trasporto armi.
Di seguito le motivazioni poste a base della vertenza della organizzazione sindacale CUB.
Per il riconoscimento dello Stato di Palestina e la condanna del genocidio perpetrato da Israele, nonché un vero accordo di pace che preveda il ritiro dell’IDF dai territori palestinesi, la revoca del blocco navale davanti a Gaza e la libera circolazione di uomini e merci da e per la Palestina; il blocco delle spese militari e dell’invio delle armi in Ucraina e Palestina e investimenti economici per la scuola, per l’Università, per la sanità pubblica, per i trasporti, per i trasporti pubblici, per il welfare, per la garanzia di un salario garantito, per il ripristino del reddito di cittadinanza e per la salute-sicurezza sul lavoro; contro le privatizzazioni e il sistema di appalti /subappalti; per aumento salari e pensioni, garanzia di un salario minimo non inferiore a 12 Euro l’ora e contro la Legge di Bilancio 2026 e la previsione dell’aumento delle spese militari fino a 22 mld di euro in 3 anni; per l’adozione di una nuova politica energetica a tutela dell’ambiente.

