LATINA – Un’indagine della Guardia di Finanza di Caserta, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha portato alla luce un vasto sistema di frode fiscale basato sull’utilizzo di falsi crediti d’imposta. Nell’inchiesta risultano coinvolte 42 persone, tra cui 13 residenti o originari della provincia pontina (in particolare delle aree di Formia, Latina e Minturno) insieme ad altri professionisti e imprenditori attivi tra Campania e Lazio.
L’operazione, avviata dopo una segnalazione dell’ufficio Audit dell’Agenzia delle Entrate, avrebbe permesso a circa 25 società di ridurre drasticamente i propri debiti tributari tramite compensazioni fittizie. Secondo gli investigatori, erano stati creati crediti fiscali inesistenti relativi a Iva, Ires e Irap, poi certificati da un professionista che apponeva il visto di conformità senza svolgere le verifiche previste dalla legge.
Una volta “validati”, i crediti venivano utilizzati direttamente dalle società per abbattere il reddito imponibile o compensare imposte e contributi previdenziali, oppure ceduti ad altre imprese.
Gli accertamenti collocano al centro della presunta organizzazione un commercialista di Mondragone; attorno a lui si sarebbero mossi, a vario titolo, altri professionisti e imprenditori, tra cui diversi del sud pontino e della città di Latina.
Nel complesso, l’inchiesta ha portato al sequestro di beni per un valore stimato di 14 milioni di euro.

