Regionali Campania – Figuraccia per Boccia che resta fuori, passa invece Sangiuliano

Appena 160 voti per la protagonista delle pagine politiche italiane degli ultimi mesi

CAMPANIA – Le elezioni regionali in Campania consegnano due destini opposti a Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia, protagonisti – in modi diversi – della cronaca politica degli ultimi mesi. L’ex ministro della Cultura, candidato con Fratelli d’Italia, conquista il seggio in Consiglio regionale con 9.902 preferenze, secondo nella lista del partito alle spalle di Ira Fele. Per lui, la tornata elettorale si traduce in un successo pieno, che rafforza il suo peso politico proprio nella regione dove, fino a pochi mesi fa, era finito al centro di polemiche e attenzioni mediatiche.

Di segno diametralmente opposto il risultato di Maria Rosaria Boccia. L’imprenditrice di Pompei, già coinvolta nella vicenda giudiziaria che aveva generato un confronto pubblico proprio con Sangiuliano, registra un crollo verticale: appena 160 voti tra tutte le circoscrizioni, una cifra destinata a restare come uno dei flop più eclatanti della competizione. Boccia aveva annunciato il ritiro dopo un nuovo avviso di garanzia, ma il suo nome era rimasto sulle schede, finendo per trasformare la candidatura in un esito quasi simbolico. Nella lista di Stefano Bandecchi, che in Campania si ferma allo 0,42%, la sua posizione sprofonda verso il fondo: 29 voti a Caserta, 89 a Napoli, 42 a Salerno. Numeri che certificano l’assenza totale di radicamento e la distanza siderale tra esposizione mediatica e consenso reale.

A emergere dal confronto è così un quadro netto: da un lato Sangiuliano, che supera le polemiche e entra in Consiglio con un risultato solido; dall’altro Boccia, che si ritrova travolta da una debacle che sembra chiudere, almeno per ora, ogni prospettiva politica. In una Campania segnata da un’affluenza bassa e da liste in forte difficoltà, la sorte dei due ex protagonisti delle cronache estive diventa la fotografia più evidente di quanto velocemente possa cambiare il vento del consenso.