Protagonista il leader del movimento, l’onorevole “ribelle” Marco Rizzo
CIVITAVECCHIA – Sabato scorso, in via degli Orti 12, la città di Civitavecchia ha assistito al taglio del nastro della nuova sede dell’associazione Etruria Life APS.
L’evento, ha attirato un’ampia partecipazione di cittadini: una chiara manifestazione d’interesse verso un progetto pensato come “punto di riferimento per la comunità locale”, come è stato sottolineato dal presidente dell’associazione, Marco De Caro, ringraziato per il suo impegno.
Alla cerimonia erano presenti anche personalità di rilievo: oltre a De Caro, è intervenuto lo stesso autore e deputato, Marco Rizzo, promotore del sodalizio, insieme a Mons. Luis Miguel Perea, che ha portato un contributo sul valore sociale e culturale di associazioni come Etruria Life.
Le parole di Marco Rizzo: un ritorno a Civitavecchia con chiarezza e fermezza
Per molti presenti, è stato particolarmente significativo l’intervento di Marco Rizzo — al suo ritorno nella “Città di Traiano” dopo tanti anni. Durante il dibattito, moderato da Marco De Caro, Rizzo ha affrontato con lucidità temi di stretta attualità: la crisi di quella che lui definisce “sinistra tradizionale”, l’identità politica, il ruolo delle periferie e la necessità di un legame forte con le classi popolari.
In un momento storico in cui, secondo lui, molti “hanno voltato le spalle” alle istanze sociali reali, l’intervento di Rizzo è suonato come una sfida netta: ripensare politiche che mettano al centro il lavoro, la dignità, le periferie, e che rispondano a un’idea di “popolo” anziché a logiche istituzionali o mediatiche.
“Una biografia di periferia”: il libro che accompagna l’inaugurazione
In concomitanza con l’apertura della sede, è stato presentato il libro “Una biografia di periferia”, scritto dallo stesso Rizzo, testardo e coriaceo piemontese, torinese e torinista.
L’opera non è una biografia tradizionale — non cerca di compiacere, ma di raccontare senza filtri una storia di vita e di militanza che riflette, in piccolo, la storia di molte periferie italiane.
Nel libro, come descritto nella presentazione editoriale, si legge che il volume “non è un’operazione nostalgia. È un pugno allo stomaco per chi si ostina a credere che questo Paese funzioni ancora secondo un principio di realtà.”
Rizzo ripercorre la propria vita: dalla periferia torinese degli anni ’70 — con fabbriche, lotta operaia, curve ultras e militanza politica — alle esperienze parlamentari, fino alla decisione di rompere con la sinistra tradizionale per dare voce a quella che definisce “una nuova identità politica”, lontana dal marketing e dall’ideologia superficiale.
Un passaggio significativo: secondo l’autore, la sinistra contemporanea ha abbandonato “la questione sociale” per salire sul “carro del Gay Pride” — una sinistra che, per Rizzo, non rappresenta più la sua idea di popolo.
Nel libro emerge con forza la critica a una società che ha dimenticato “dignità, merito e coerenza”, e con essa quella parte di Italia fatta di lavoro, sacrificio, periferie vere — non di passerelle e scenografie mediatiche.
L’importanza del nuovo punto di riferimento per Civitavecchia
L’inaugurazione di Etruria Life e la contestuale presentazione del libro di Rizzo rappresentano un evento simbolico per Civitavecchia. Non si tratta solo di inaugurare una sede, ma di dare vita a un luogo di riflessione, di impegno sociale e – per chi vorrà – di azione politica.
L’intervento di Mons. Luis Miguel Perea ha dato una dimensione ulteriore, sottolineando il valore sociale e culturale di iniziative civiche.
E la presenza di Marco Rizzo — con la sua storia e la sua voce — ha dato all’evento una carica ideale: quella di una sinistra “fuori dagli schemi”, che non si accontenta di slogan, ma cerca di costruire con onestà un’identità alternativa, radicata nella realtà delle periferie e delle classi lavoratrici.





