Atreju, l’odio corre sui social: insulti sessisti contro Veronica Passaretti

La giornalista è responsabile dell’ufficio stampa della consigliera regionale del Lazio Maria Chiara Iannarelli

ROMA – Insulti e attacchi sessisti sui social contro un’addetta stampa presente ad Atreju, la manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia. A finire nel mirino degli haters è stata Veronica Passaretti, responsabile dell’ufficio stampa della consigliera regionale del Lazio Maria Chiara Iannarelli, che nei giorni scorsi ha preso parte all’evento, come avviene ormai da circa dieci anni.

Gli attacchi sono scattati dopo la pubblicazione, sui social, di alcune immagini della manifestazione. Sotto al post si sono riversati centinaia di commenti offensivi, molti dei quali di natura sessista e violenta, con insulti personali e inviti all’odio.

L’unica presa di posizione pubblica in sua difesa, al momento, è arrivata dall’associazione Giornaliste Italiane, che ha denunciato l’accaduto con un messaggio sui social:
“491 commenti offensivi e minacce per aver condiviso foto scattate ad Atreju. È quanto accaduto alla collega Veronica Passaretti, bersaglio di un accanimento che purtroppo si ripete. L’associazione Giornaliste Italiane condanna fermamente quanto avvenuto ed esprime piena solidarietà alla collega”.

Resta aperta la questione di un’eventuale presa di posizione dal mondo politico, in particolare da parte di chi si richiama alla tutela dei diritti delle donne.

La stessa Passaretti ha raccontato l’episodio in un’intervista: “Partecipo ad Atreju da dieci anni. Alla chiusura dell’evento ho condiviso, come sempre, un carosello di foto su Threads, che raccontavano una manifestazione per me importante, un luogo che considero casa. In risposta ho ricevuto 491 commenti carichi di odio, tra offese e attacchi personali. So chi sono e continuo a camminare a testa alta”.

Poi la riflessione più ampia: “Colpisce che gli stessi ambienti che si proclamano difensori dei diritti delle donne e si ergono a paladini dell’antifascismo siano spesso i primi ad alimentare un clima d’odio, salvo poi accusare altri di farlo. Episodi recenti dimostrano quanto questa spirale sia pericolosa”.