TARQUINIA – “Ancora una volta, ci chiediamo: a chi dare la colpa se un’opera importante come la Poliedraspiga di Capotondi giace abbandonata, dimenticata e lasciata a marcire sotto il sole e la pioggia? Al mago Otelma, che forse ha sbagliato l’incantesimo di protezione? A Topolino, impegnato a inseguire Paperino e gli affari di Zio Paperone? Oppure al sindaco Sposetti e alla sua Amministrazione, che riescono a distinguere un’opera d’arte da un rottame solo quando si tratta di una mietitrebbia?”. Lo fa sapere la Sezione UDC di Tarquinia.

“Tarquinia – prosegue la nota – dimostra ancora una volta la sua vocazione: non per la cultura, non per l’arte, ma per l’abbandono organizzato. La Poliedraspiga, invece di brillare come simbolo della città, finisce a terra come un pezzo di ferraglia arrugginita, esposta al degrado, all’incuria e alla totale indifferenza di chi dovrebbe proteggerla.
Capiamo: per il sindaco agronomo Sposetti l’unica ‘spiga’ che conta è quella del grano. Peccato che anche lì, tra PEC smarrite e fondi persi per l’alluvione, la raccolta non sia proprio abbondante.
Si parla tanto di “Città della Cultura”, si scrivono comunicati pieni di buone intenzioni, e intanto un maestro come Capotondi viene trattato come un ingombro da spostare ogni tanto, giusto per non inciampare. La cultura a Tarquinia è come una mucca da latte: tutti parlano di lei, ma nessuno la munge davvero.
Il rischio? Perdere non solo arte e patrimonio, ma anche opportunità turistiche, economiche e di prestigio internazionale. La città si fa immagine da cartolina…strappata e dimenticata in un capannone industriale.

L’UDC di Tarquinia lo ripete: cinque assessori e un sindaco non possono gestire tutto, i consiglieri comunali non devono solo alzare la mano ma devono essere impegnati con deleghe serie e non ad organizzare eventi minori come l avvilente Natale di questo anno e il risultato è davanti agli occhi di tutti: improvvisazione, abbandono e totale assenza di responsabilità. Il futuro di Tarquinia sembra scritto: arte abbandonata, cultura derisa e opportunità sprecate. Tarquinia merita di meglio. Ma la storia non finisce qui…alla prossima puntata”.

