Chiesa di San Sisto
La chiesa di San Sisto, di cui abbiamo notizie fin dall’XI secolo d.C., si trova su un’area che probabilmente era destinata in origine ad un altro culto. Nel corso del tempo ha subito diverse modifiche, l’ultima delle quali risale al secondo dopoguerra ed è testimoniata da una lampada votiva e da alcuni elementi marmorei che ne ricordano i caduti.
La facciata è stata ricostruita dopo i bombardamenti e presenta una finestra ad occhio ed un portale, semplice nello stile, risalente al XVI sec.. La chiesa, che si trova a ridosso delle mura cittadine, è affiancata da due celle campanarie diverse fra loro, la più grande, di datazione incerta, è compresa nella cinta muraria, mentre la più piccola risale al periodo longobardo.
L’interno è costituito da tre navate, divise da dieci colonne, alcune con capitelli dagli elementi di stile corinzio, altre con volute ioniche con gruppi circolari di foglie. Particolare è la quinta colonna perché è formata da quattro colonne minori disposte a spirale. Nella navata di sinistra si trovano due tabernacoli, uno di marmo risalente al XV sec., l’altro di stile Gotico, risalente al XVI sec.. Il presbiterio è stato aggiunto nel XII o XIII secolo, è rialzato rispetto al piano della chiesa ed è coperto da una volta a botte sorretta da due pilastri. A destra si trova il dipinto “Madonna con Bambino e Santi” di Neri di Bicci datato 1457 d.C.. Nell’abside centrale, semicircolare e inglobata nella cinta muraria, si trova un altare con elementi di stile Longobardo. Dei due pulpiti che si trovano nella chiesa uno era il più importante perché destinato al sacerdote, mentre il secondo, più piccolo era destinato al diacono. Un pozzetto proveniente da qualche villa romana della zona è stato trasformato in fonte battesimale e posto alla destra dell’ingresso. Infine nella cripta, alla quale si accede dal lato sinistro o dall’esterno, si trova una mezza colonna con una iscrizione datata 1618 che è stata riportata alla luce da poco tempo.