CIVITAVECCHIA – Il caso Port Mobility sembra essere oggi lo specchio di una crisi che sta investendo molti settore portuali. È quanto evidenzia anche la Uiltrasporti che, esprimendo piena solidarietà ai lavoratori della società, invita la dirigenza a «riconsiderare la sua posizione e pagare immediatamente gli stipendi» e all’Autorità portuale «a provvedere, evitando di creare caos e confusione all’interno dello scalo a scapito degli utenti e delle altre imprese operanti», auspicando a breve un incontro tra le parti. «Siamo vicini ai lavoratori – ha spiegato il segretario Gennaro Gallo – a sostegno del loro sacrosanto diritto a ricevere lo stipendio per il lavoro svolto nei tempi previsti contrattualmente ed a non essere strumentalizzati da nessuno fino al punto di dovere effettuare azioni di proteste e di sciopero che sicuramente li danneggiano economicamente, per vicende che non li riguardano, come quella della mancata emissione del CIG da parte della Autorità di Sistema Portuale alla Società Port Mobility, in quanto questione questa che riguarda soprattutto i rapporti tra le società.
Che la situazione nel porto stia divenendo di giorno in giorno più complessa sotto l’aspetto del lavoro, con aziende in crisi e lavoratori preoccupati è ormai un dato incontrovertibile.
Oggi più che mai, se non si interviene con azioni decise e mirate, esiste il rischio reale di una involuzione irreversibile con perdite di parti importanti del lavoro portuale. Eppure sotto questo aspetto il presidente Di Maio sembra non condividere, è abulico, assente, infastidito verso chi questa realtà gli rappresenta. Da tempo, insieme a Cgil e Cisl, chiediamo che sulle questioni del lavoro venga attivato un tavolo di confronto allargato a tutte le parti interessate, purtroppo ad oggi senza ottenerlo».
E sulla vicenda Port Mobility è intervenuto anche il circolo locale di Fratelli d’Italia, rinnovando l’appello alle istituzioni “affinché intervengano con la dovuta sollecitudine – hanno spiegato – per risolvere questa ennesima vertenza occupazionale, con la speranza che presto a Molo Vespucci possa esserci un opportuno rinnovamento dei vertici, per invertire la rotta e promuovere finalmente una nuova stagione di sviluppo e di creazione di nuova occupazione stabile, della quale Civitavecchia ha un disperato bisogno.
Si tratta della ennesima dimostrazione di incapacità gestionale e di preoccupante superficialità e sciatteria da parte di Molo Vespucci: non è certamente un caso che nelle ultime settimane anche autorevoli esponenti di centrosinistra abbiano preso nettamente le distanze dal presidente Di Majo, che pure è stato nominato dal ministro Pd Delrio e rappresenta senza ombra di dubbio una figura vicina al Partito Democratico, come testimoniato dal suo protagonismo nella scorsa campagna elettorale.
E non è neanche casuale che le gravi negligenze del presidente Di Majo siano state oggetto, proprio in questi giorni, di una interrogazione parlamentare dell’onorevole Quagliarello, che ha stigmatizzato, come noi stessi avevamo fatto tempo addietro, l’assurda inerzia di Molo Vespucci nella vicenda Total Erg, dove la mancata approvazione ed applicazione di nuove tariffe per i prodotti petroliferi rischiano, in caso di esito sfavorevole del contenzioso – hanno concluso – di portare la nostra Autorità di Sistema Portuale in una situazione di default, con ricadute drammatiche per la stessa economia del nostro già martoriato territorio”.