VITERBO – Oltre 500 candidati per quasi 20 liste, questo lo scenario aperto per la corsa verso il Comune di Viterbo. Ardua l’impresa per i runners presenti in pista che dovranno tirare la volata per riuscire a raggiungere il podio. Una maratona affollata, che rischia di vedere disgregarsi le truppe cammellate su cui tanti fanno affidamento, addio agli “zoccoli duri” e ai potentati che traghettatori di voti, sarà una campagna elettorale diversa e aperta ad ogni possibile sorpresa.Ognuno ha almeno uno zio, un cugino o un trisavolo riesumato da dover votare, per non parlare di amici e conoscenti, vicini di casa, commercianti, infermieri, massaie, insomma qualcuno che fa parte del quotidiano. Da destra a sinistra , passando per i civici, tutti ne hanno almeno due o tre in lista, una ricerca dei voti difficile e imprevista dal risultato per niente scontato dove a prevalere potrà essere la voglia di cambiamento o la restaurazione di antichi poteri.
Speriamo solo che nei viterbesi prevalga il buon senso, quel senso (ora) modaiolo , chiamato “civico” che faccia uscire dall’imbalsamazione la città, rispedisca nei sarcofaghi le mummie che vorrebbero governarla e porti finalmente quel vento fresco e nuovo da troppo tempo dimenticato.
Benedetta Ferrari