Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti il decesso provocato da violente percosse. Interrogato nella notte un amico della vittima
VITERBO – Secondo gli uomini della Polizia Scientifica di Viterbo non ci sarebbero dubbi, Daniele Barchi sarebbe stato ucciso per le violenze fisiche subite. Forse pugni e violenti schiaffi avrebbero causato il decesso del 42enne trovato senza vita all’interno della sua abitazione in via Fontanella del Suffragio 16, in pieno centro storico di Viterbo che potrebbe risalire addirittura al giorno prima.Gli inquirenti giunti sul posto hanno trovato Daniele Barchi con il volto tumefatto, lividi e contusioni, segno che prima di morire avrebbe cercato di difendersi dal suo aggressore. Sul suo corpo anche numerose ferite che, da un primo esame esterno del cadavere, sono risultate troppo superficiali per essere considerate tagli da arma bianca e quindi potrebbero essere segni lasciati dalle unghie e da un orologio.
La Squadra Mobile di Viterbo si sta occupando del caso e come detto, già dopo il rinvenimento del corpo ha fermato un uomo di circa 30 anni, conoscente della vittima, che è stato interrogato in questura dal pubblico ministero Stefano d’Arma e dal capo della squadra mobile Donato Marano fino alle quattro di questa mattina.
Il 42enne Daniele Barchi risiedeva a Viterbo ma era originario di Novi Velia, un piccolo comune in provincia di Salerno. La salma è ora a disposizione della magistratura, che nelle prossime ore potrebbe disporre l’autopsia. L’appartamento dell’uomo è stato posto sotto sequestro.
Sul suo profilo Facebook sono evidenti le sue simpatie anarchiche e la totale mancanza di amicizie viterbesi. Forse una lite dovuta ad un debito perché già il luogo in cui viveva lascia poco spazio ad altre ipotesi come quelle legate ad una rapina.
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