Le Frecce Tricolori e il comandante falisco Paolo Scoponi nel 30° anniversario della sua scomparsa in volo d’addestramento
MONTEFIASCONE – Nel 30° anniversario della scomparsa del Col. Pil. Paolo Scoponi, il Comune di Montefiascone desidera ricordare l’illustre concittadino dedicandogli l’Air Show del 4 e 5 Agosto prossimi.
Dai primi voli all’Aeroclub di Viterbo agli anni in Accademia Aeronautica a Pozzuoli, dal primo brevetto di pilota alla qualifica di Pilota Caccia Bombardiere, il Colonnello Paolo Scoponi si è sempre distinto per la grande professionalità e per la carica di umanità che caratterizzava ogni sua attività.
Per questo fu scelto, nell’ottobre 1988, come Comandante del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “FRECCE TRICOLORI”.
Il Colonnello Paolo Scoponi è venuto a mancare dopo due mesi, nel dicembre 1988, durante una esercitazione di volo acrobatico.
Erano passati poco più di tre mesi dalla tragedia di Ramstein, nei cieli di Germania, quando l’ aereo del solista si abbatté sulla folla uccidendo settanta persone e morirono anche tre piloti.
Il tenente colonnello Paolo Scoponi, 36 anni, di Montefiascone, sposato con due figlie, già designato a diventare con l’inizio del 1989 comandante delle Frecce tricolori e del 313ø gruppo aereo dal quale dipendono, morì in una fredda mattina nella base di Rivolto, dove ha sede la pattuglia acrobatica.
E’ precipitato con il proprio aereo, un Aermacchi MB 339A, durante un normale volo di addestramento.
Stava volando da solo quando per cause in corso di accertamento, come recitava uno scarno comunicato ufficiale (ma c’è sempre stato il sospetto che si trattasse di un’avaria al motore) il suo aereo cadde e si schiantò a terra, in uno spiazzo erboso dentro la base, a cinquanta metri dalla pista.
L’incidente avvenne alle 9,45 del mattino.
Paolo Scoponi si era alzato in volo da appena una decina di minuti. Era arrivato a Rivolto da soli due mesi e stava prendendo confidenza con l’Aermacchi, un aereo col quale aveva volato poco, perché aveva consumato le tremila e passa ore di volo al suo attivo su altri tipi di aviogetti da combattimento, in particolare sugli F104.
Non fece alcuna manovra particolare, ma un semplice addestramento da solo perché doveva riprendere la mano con questo tipo di aereo, raccontò all’epoca il tenente colonnello Gianfranco Da Forno, speaker della pattuglia acrobatica e addetto alle relazioni pubbliche del gruppo.
Paolo Scoponi era figlio di un maresciallo dell’ Aeronautica, Aldo, e aveva fatto l’ Accademia prima di diventare pilota collaudatore al corpo sperimentale di volo a Roma e di assumere poi il comando del 132ø gruppo all’aeroporto militare di Villafranca (Verona).
Dopo due anni passati a Villafranca, il 4 ottobre del 1988 Scoponi fu trasferito a Rivolto dove, dopo un periodo di addestramento, avrebbe dovuto assumere l’incarico di comandante del 313ø gruppo del quale fa parte anche la pattuglia acrobatica.