A Viterbo il 3 settembre un gruppo di uomini, con un particolare costume bianco diviso da una fascia rossa, si addentrano fra gli stretti vicoli della nostra meravigliosa città medioevale per rievocare un evento accaduto nel lontano 1258, la traslazione del corpo intatto della piccola Rosina per disposizione di Papa Alessandro IV.
Tanti amano questa festa perché credono ed hanno fede, tanti altri per tradizione tramandata nel tempo, tanti vengono a vedere questa manifestazione perché incuriositi da voci e racconti sentiti in giro.
Ogni anno è sempre più passarella per politici e personaggi di vario calibro, ma in sostanza cosa ci insegna questa festa?
Non certamente le polemiche, i disappunti su ordinanze o contraddizioni di vario genere che creano divisione, ma bensì il concetto di gruppo di unione e di fare insieme.
I Facchini di Santa Rosa sono e rimarranno sempre l’espressione del termine “ESEMPIO”, cioè tutto quello che si può fare senza parole, senza retorica e senza dire, solo ed unicamente
Fare Fare Fare…. “INSIEME”
Si perché loro rappresentano ciò che si dovrebbe trasporre nella vita reale. Un mantra semplicissimo: non importa chi voi siate, come vestite, cosa possedete. Importa cosa farete “INSIEME”
Durante il Trasporto, chi ha la fortuna di vivere accanto a loro questa emozione, può leggere nei volti di questi uomini la devozione e la tensione di chi ha la responsabilità di rendere questa festa un successo, i sorrisi di chi si appresta a compiere, ogni anno, un’impresa che sa di epico.
In questa data si vede un popolo fiero pieno di forza, volontà e fede, con gli sguardi orgogliosi e commossi dei familiari dei Facchini che li vedono sfilare per le strade della città e che sopportano con loro il dolore delle contusioni e dei lividi per giorni, settimane: tutto questo per Rosa. Per tradizione. Per fede. Per l’orgoglio e l’amore di essere Viterbesi, e Viterbesi devoti a Rosa che ogni anno ripete il miracolo di farci sentire tutti d’un sentimento, senza divisioni e rancori. La nostra Santa bambina, la giovane donna che con coraggio ha salvato la città dall’Imperatore.
Con una foto abbiamo voluto fermare il tempo e, grazie al nostro fotografo Federico Botarelli, vi possiamo regalare queste emozioni dai volti dei Facchini di Santa Rosa con sulle spalle una torre di quasi 30 metri dal peso di 5.149 kg.
Album di Federico Botarelli
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