Viterbo – Lo Yarn Bombing, letteralmente “bombardamento di filati”, è una nuova forma d’arte che nasce nelle strade degli Stati Uniti nel 2005, un movimento internazionale che colora le città “vestendole” con installazioni in lana e cotone. Si possono rivestire arredi urbani, statue, alberi e altro ancora che diventano manufatti artistici e, oltre ad abbellire, danno ai luoghi in cui sono installati un aspetto gioioso e colorato.
In questi ultimi anni, il fenomeno artistico è approdato e si è diffuso anche in Italia in varie forme, con iniziative a carattere pubblico e attraverso opere di singoli artisti. A Viterbo, tredici donne hanno dato vita al gruppo Yarn Bombing, il nuovo movimento underground che utilizza fili di lana intrecciati e lavorati all’uncinetto, per manifestare su temi di rilevanza sociale. E dal 26 gennaio al 6 febbraio allo Spazio pensilina di Viterbo (Sacrario) andrà in scena la loro prima mostra, patrocinata dal Comune di Viterbo, composta da installazioni create per varie manifestazioni, “Questa iniziativa è il riassunto dei quattro anni di attività. – ha dichiarato Roberta Sperduti -. L’associazione è composta da tredici attiviste, tutte donne di Viterbo ma vorremmo anche qualche uomo. Tutto è iniziato per gioco e anche per protesta, in particolare per la salvaguardia del parco delle querce a Santa Barbara dove abbiamo allestito sul cantiere dei pannelli decorativi fatti all’uncinetto. Da lì ci siamo conosciute e non ci siamo più lasciate grazie alla passione dell’uncinetto”. Tradizione intrecciata alla modernità questa la loro mission, e se l’uncinetto delle nonne è il loro mantra anche l’hashtag maipiùcentrinisuicomodini non scherza.