La legge è stata illustrata al vescovo Lino Fumagalli
Viterbo – È iniziata in tutta Italia la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sull’indennità di maternità. Il testo è già stato presentato presso la Corte Suprema di Cassazione e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Con la raccolta di 50.000 firme, la proposta sarà presentata in Parlamento.
Sono previste 1.000 € al mese per 8 anni alle mamme che, per libera scelta, si occupano in via esclusiva del proprio figlio: in assenza quindi di altri redditi o impegni lavorativi; in caso di disabilità del minore, o nascita del quarto figlio, l’indennità diventa permanente.
Il costo prevedibile nei primi tre anni è inferiore ad un decimo dell’importo complessivo dell’ultima manovra finanziaria.
L’obiettivo è contrastare il crollo della natalità, ormai noto a tutti che, in prospettiva, mina la sostenibilità dell’intero sistema sociale italiano.
Allo stesso tempo, riconoscere alla donna, madre di famiglia, dignità sociale dando significato all’impegno che comporta dare alla luce un figlio ed allevarlo.
Una delegazione del Popolo della famiglia, tra cui il coordinatore Lazio Nord del movimento Guido Pianeselli ed il coordinatore provinciale Paolo Baldasarre, è stata ricevuta dal Vescovo di Viterbo, Mons. Lino Fumagalli, al quale è stato illustrato l’impianto normativo della proposta.
Sua Eccellenza ha apprezzato l’iniziativa raccomandando che la stessa non assuma connotazioni confessionali, auspicando al tempo stesso una apertura ed una ampia convergenza sulle motivazioni, indiscutibilmente valide, di ogni forza politica.
I delegati del Popolo della Famiglia hanno assicurato il loro impegno per promuovere e condividere con tutti la proposta e che saranno intrapresi prossimamente incontri e banchetti per illustrare l’iniziativa.
Già da qualche giorno, nel Comune di Viterbo ed in tutti i comuni della Provincia, sono a disposizione i moduli per firmare la proposta di legge.
Il Popolo della Famiglia inoltre vuole rendersi promotore e stimolo anche in Europa dell’iniziativa e rende noto che sta raccogliendo negli stessi comuni anche le firme per la partecipazione alle prossime elezioni Europee del 23-26 Maggio 2019.
TESTO DELLA PROPOSTA
Articolo 1. Si istituisce l’indennità di maternità per madri lavoratrici nell’esclusivo ambito familiare. Tale indennità, pari a dodicimila euro annui netti privi di carichi fiscali o previdenziali, è riconosciuta su richiesta da avanzare presso il Comune di residenza, alle donne madri cittadine italiane. La richiesta dell’indennità di maternità può essere avanzata dalle aventi diritto entro quindici giorni dalla nascita di un figlio (o figlia) o dalla sentenza di adozione che riconosce una maternità adottiva. Per ogni bambino può essere prodotta unicamente una domanda da una sola donna. Tale donna otterrà l’indennità di maternità per i primi otto anni di vita del figlio in assenza di altri redditi o impegni lavorativi, scegliendo dunque di dedicarsi in via esclusiva alla condizione di madre lavoratrice nell’ambito familiare con particolare riguardo alla cura dei figli. In caso di assunzione di impegni lavorativi esterni alla cura familiare, l’indennità di maternità si interrompe. La durata di otto anni riparte alla nascita di ogni figlio. Alla nascita del quarto figlio l’indennità riconosciuta alla madre diventa vitalizia. L’indennità è vitalizia anche in caso di nascita di figlio disabile, sempre in occorrenza del pre-requisito della attività esclusiva di lavoro di cura familiare scelto dalla donna madre. Per l’indennità di maternità sono stanziati 3 miliardi annui dal fondo della presidenza del Consiglio per la famiglia e le pari opportunità nel triennio 2020-2022.