Il leader della Svolta interviene sulle conclusioni del perito della Procura sottolineando come si tratti di un abuso. Chiede conto alla giunta grillina e dice: “L’impianto dovrebbe essere sequestrato ed acquisito al patrimonio comunale”
CIVITAVECCHIA – Non sono passate inosservate le conclusioni del consulente tecnico nominato dal magistrato Delio Spagnolo sulla questione del forno crematorio.
Soprattutto a chi, in questi anni, si è battuto politicamente e non solo per cercare di fermare la realizzazione dell’impianto, al fianco dei comitati dei cittadini che hanno presentato nel 2016 l’esposto in Procura che ha dato il via all’inchiesta, oggi ancora aperta.
È il caso del leader della Svolta Massimiliano Grasso che torna a chiedere oggi alla Giunta a Cinque Stelle di rispondere politicamente, e non solo, della questione.
«Il forno crematorio è un abuso – ha infatti sottolineato Grasso – oggi (in realtà ciò avvenne a febbraio 2017 ma il documento è stato reso noto solo ora) c’è chi certifica che avevamo ragione. Due anni dopo gli esposti dei comitati e le denunce in Procura del sottoscritto, che ha seguito dall’inizio la vicenda con mozioni e interventi di ogni genere, la relazione del perito del pubblico ministero conferma quanto abbiamo sostenuto da sempre».
Ecco perché il consigliere di opposizione punta il dito contro la giunta grillina.
«Anche se mancano solo tre mesi alla fine del mandato – ha aggiunto – il sindaco Cozzolino e la sua Giunta, visto che hanno fatto della legalità e della trasparenza il loro mantra, darebbero un bel segnale a dimettersi. Mentre il forno dovrebbe essere sequestrato e acquisito a patrimonio comunale».
Una richiesta, questa, che potrebbe essere presentata anche dagli stessi comitati, ‘‘In nome del popolo inquinato’’ e ‘‘Punton dei Rocchi’’, nel corso della conferenza stampa per illustrare quanto certificato dal perito, ossia che ‘‘la delibera di giunta 95/2016 è illegittima e quindi il forno crematorio è privo di una regolare licenza edilizia’’. Un abuso in sostanza, come dichiarato dagli stessi esponenti dei comitati, accompagnati dall’avvocato Daniele Barbieri, che ha richiesto copia dell’atto in Procura.
Fino ad oggi mozioni ed interventi in Consiglio – come sottolineato più volte da Grasso ‘‘esautorato da ogni funzione’’ proprio perché la realizzazione dell’impianto non è passata tra i banchi della Pucci – esposti e denunce non sono serviti a fare chiarezza e a fermare il forno crematorio, che oggi funziona a pieno regime, a servizio non solo del territorio.