Viterbo – Avevamo già raccontato la storia di Alessandro e Luciano, i due gemellini di Vetralla, affetti da paralisi motoria dalla nascita. Per loro l’urgente necessità di un pulmino per poter andare a fare le quotidiane terapie motorie a Villa Immacolata. Eravamo andati a vedere la loro macchina, per renderci conto della situazione: senza riscaldamento, senza ganci di sicurezza per poter trattenere le loro due carrozzine e con i portelloni da chiudere con una corda. Una situazione tragica, per la quale muoversi al più presto. Avevamo anche interrogato i servizi sociali del paese, ma niente, fondi per l’acquisto (anche in parte) non ce ne erano e, alla nostra richiesta di poter far usufruire i due ragazzini del pulmino comunale, l’assessora ci aveva detto, che i posti erano già tutti prenotati e non c’ era possibilità di portarli a fare terapia a Viterbo, una cosa che si lasciò di stucco. Proprio per questo abbiamo cercato di attivarci, con la redazione, per cercare di risolvere questo angosciante problema. Alla fine, tra telefonate, confronti e sinergie positive il risultato è arrivato, ed oggi, grazie ad una gara di solidarietà attivata dagli amici della famiglia, da alcuni giornalisti, dal parroco di Santa Maria del Soccorso a Cura di Vetralla, dal prezioso contributo della Fondazione Carivit e grazie anche all’impegno attivo del prefetto Giovanni Bruno, dopo quasi un anno dall’avvio della raccolta fondi, nella sala Coronas del Palazzo del governo la consegna delle chiavi del tanto atteso pulmino, alla presenza dei due bambini e dei genitori Emil e Maria Tincu. Una storia a lieto fine, come dovrebbero esserlo quelle di chi è meno fortunato e che non ha mezzi per “combattere”, che insegna l’ imprescindibilità dell’ amicizia, dell’affetto e della condivisione per poter raggiungere traguardi importanti.