Viterbo – Nei giorni scorsi i Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia CC di Viterbo, nell’ambito di un’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Viterbo Roma e da quella presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, hanno dato esecuzione ad un provvedimento restrittivo nei confronti di alcuni soggetti ritenuti responsabili di una sere di furti ed una rapina in abitazioni, avvenuti durante la scorsa estate in diversi centri della provincia.
Le indagini, in particolare, erano state avviate a seguito di una rapina avvenuta a Viterbo il 18 agosto 2019 all’interno di una villa di strada Querciaiola. In quella circostanza, la giovane donna proprietaria dell’abitazione, di ritorno a casa sorprese due individui che stavano saccheggiando l’immobile. Per assicurarsi la fuga i malfattori minacciarono la donna con un cacciavite e si allontanarono a bordo di un’autovettura alla guida della quale vi era un terzo complice che faceva da palo.
Le successive indagini hanno permesso di stabilire che diversi delitti contro il patrimonio commessi nel periodo estivo rientrano in un medesimo disegno criminoso, posto in essere da un gruppo di soggetti particolarmente esperti in tale tipo di delittuosità, prevalentemente di origine cilena, stanziale in quartieri popolari di Ostia.
Gli esiti delle indagini, hanno consentito di raccogliere gravi, univoci e concordanti indizi di colpevolezza a carico dei indagati, oltre che per la rapina consumata in Strada Querciaiola, anche per altri furti in abitazioni: il 17 giugno 2019, a Civita Castellana, il 23 giugno 2019, a Viterbo; il 25 giugno 2019, a Viterbo, frazione San Martino al Cimino; il 28 giugno 2019, a Blera , in danno di un noto sportivo, in occasione del quale i Carabinieri della locale Stazione arrestavano già all’epoca un minore in flagranza di reato; furto in abitazione, il 16 luglio 2019, a Vetralla e infine
tentativo di furto in abitazione, il 28 agosto 2019, a Viterbo, frazione San Martino al Cimino, contro due anziani coniugi che fortunatamente sorpresero i malfattori prima che si introducessero nella loro abitazione .
Gli indagati, per la perpetrazione dei delitti hanno sviluppato un ricorrente modus operandi che, tra le altre cose, prevede l’uso di utenze telefoniche fittiziamente intestate a cittadini extracomunitari mai censiti sul territorio nazionale, a volte interscambiate tra gli stessi indagati, impiegate unicamente per i contatti durante i furti o i sopralluoghi ed immediatamente disattivate allo scopo di eludere le indagini. Inoltre, è emerso che parte della refurtiva è stata monetizzata depositando i preziosi presso banchi dei pegni/compro oro o occasionali acquirenti, o utilizzata per scopi religiosi occulti. Infatti, nel corso delle attività, è stata accertata l’appartenenza, quantomeno di un indagato, alla religione cubana denomina Yoruba, nella quale i “sacerdoti”, detti Bubalawo o anche Oluwo (padrino), chiedono ai seguaci offerte di oro e denaro per la loro protezione e il soccorso protettivo di un Santo.
Al termine delle indagini i carabinieri hanno deferito tre maggiorenni (una donna italiana di 35 anni e due cileni di 35 e 32 anni) alla Procura della Repubblica di Viterbo e tre minorenni, tutti di nazionalità cilena, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Roma, responsabili a diverso titolo per i fatti delittuosi sopra narrati.
La Procura della Repubblica di Viterbo, condividendo il quadro indiziario tracciato dai Carabinieri, ha richiesto ed ottenuto dal Gip di Viterbo la custodia cautelare agli arresti domiciliari per l’unica donna, ed unica cittadina italiana, e la custodia cautelare in carcere per il trentacinquenne cileno. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nei confronti della donna lo scorso fine settimana, mentre per il cittadino cileno, resosi in un primo momento irreperibile, è stato necessario estendere le sue ricerche in ambito europeo. Grazie alla collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia è stato possibile localizzare il ricercato in Austria, motivo per il quale la procura ha ottenuto dal gip d Viterbo l’emissione di un mandato di cattura europeo, eseguito dal collaterale organo di polizia austriaco nella mattinata di lunedì ed a breve verrà estradato in Italia.