L’ex membro della giunta Latini, ora assessore in Regione Umbria, replica ai consiglieri del Partito Democratico di Terni
di Enrico Melasecche, assessore regionale
Come certe pestilenze ricorrono alcuni interventi dei due residui consiglieri del PD, volgari nei termini ma soprattutto nella indecenza della povertà politica che li suggerisce, allietano in queste ore le cronache cittadine. Tentano di gettare fango su chi non ha bisogno di dimostrare nulla e che ha subito minacce a non finire e ben sette querele, tutte spudoratamente dalla stessa parte politica, finora respinte una ad una, nel tentativo becero di tacitare chi rappresenta un esempio di buon governo del cdx nelle amministrazioni locali.
Un anno e mezzo di impegno manageriale in Comune ha indirizzato al meglio una serie innumerevole di progetti in una visione d’insieme che ha ridato forti speranze ad una città fino a pochi mesi fa prostrata, avviando in positivo molti dei risultati che l’attuale giunta sta conseguendo e che faranno parte, piaccia o meno, della storia della nostra città. Inutile citarli, tanto lungo sarebbe l’elenco. Certo non mancano le difficoltà che rimangono enormi, ma la cui responsabilità ha nomi e cognomi, fra cui quelli dei politici del PD sotto processo presso il Tribunale di Terni.
Ebbene, del disastro in cui si dibatte la città i due consiglieri comunali hanno piena responsabilità in quanto erano capogruppo l’uno, addirittura assessore l’altra, tutti a sostegno dell’ex sindaco noto per aver fatto risparmiare al Comune, come costoro ricordano pateticamente, qualche decina di migliaia di euro, responsabili però di oltre 70 milioni fra perdita di crediti e creazione di debiti fuori bilancio oltre ad una serie di irregolarità che segnano e segneranno pesantemente la vita di famiglie ed imprese per i prossimi venti anni, visto che, come noto, oltre alle imposte al massimo oggi in vigore, dovremo tutti pagare fino al 2040 i debiti fatti da questi campioni.
In questo quadro, a tutti ben noto, costoro riprendono la periodica azione di sciacallaggio nei confronti del sottoscritto per una indagine che la Corte dei Conti avrebbe aperto, come risulterebbe dalla violazione del segreto istruttorio avvenuta, non a caso, in Comune ad iniziativa ad oggi di ignoti ma che spero chi di dovere accerti.
Ho preferito ad oggi il silenzio non avendo, a differenza di chi evidentemente ha informazioni riservate, forse fornite dalla stessa manina che ha organizzato il tutto, dettagli specifici, se non quelli relativi ad un parere in Regione che esclude in modo categorico qualsiasi dubbio in ordine al mandato di Assessore regionale a differenza di articoli altalenanti in cui è stato scritto di tutto.
Sono però costretto a fare alcune precisazioni perché le conseguenze sui social di tali fughe illegali sta piacevolmente causando una ondata di sfoghi biliosi da parte di chi, partigiano della drammatica precedente esperienza politica, vede evidentemente nel sottoscritto un baluardo di serietà, di impegno civile e fermezza politica.
Non amo citare esperienze storiche di qualche decennio fa tuttavia non posso per l’occasione che, sorridendo, essere onorato di tanta considerazione nei confronti della mia modesta persona.
Quanto al prosieguo dell’approfondimento legale sono curioso anch’io di venire a conoscenza dell’esito finale considerato che i miei venticinque anni di impegno pubblico in prima linea sono avvenuti all’insegna della trasparenza, del rigore e della più evidente generosità nel perseguire l’interesse generale. Mai e poi mai avendo fatto piccolo calcoli economici non avendo mai vissuto di politica a differenza di chi oggi grida a comando del proprio ventriloquo, non libero, perché dipendente economicamente dallo stesso.
Già questi primi due mesi in Regione sono caratterizzati da approfondimenti importanti nell’intento di portare a soluzione problemi gravissimi lasciati macerare in un decennio di errori e di leggerezze che hanno portato l’Umbria alla recessione che stiamo tutti vivendo. Comprendo perfettamente che metter mano in settori così delicati per lo sviluppo ed il futuro della intera Regione può causare reazioni scomposte da parte di chi, non più al governo, vede nella rinnovata azione amministrativa venir meno privilegi e potere ma la democrazia ha regole ben precise.
Come gli umbri hanno giudicato molto severamente quanto la sinistra ha fatto e misfatto, saranno gli stessi umbri a giudicare fra cinque anni la serietà dell’impegno in corso ed i risultati che con passione civile e politica questa giunta e la sua Presidente in prima linea stanno producendo.
Continuo ad essere sereno e fiducioso.