VITERBO – Il Consiglio di Amministrazione dell’università della Tuscia ha approvato il bilancio consuntivo 2019 con largo anticipo rispetto ai termini di legge, con un risultato di esercizio positivo pari a oltre 5 milioni euro, frutto di un significativo incremento dei ricavi. L’aumento dei ricavi è dovuto, in larga parte, all’incremento del contributo ordinario MIUR, generato dal generalizzato miglioramento delle performance di Ateneo. Il totale delle attività nel 2019 ha superato 90 milioni di euro, portando il patrimonio netto dell’Università a circa 54 milioni di euro. Questi dati confermano e rafforzano ulteriormente la solidità patrimoniale e finanziaria dell’Ateneo, che, peraltro, non ha nessuna forma di indebitamento finanziario. L’ateneo migliora inoltre il proprio livello di liquidità, frutto anche e soprattutto della capacità di autofinaziamento generato dalla gestione corrente. Si tratta di un risultato eccellente per una Amministrazione Pubblica che non ha scopo di lucro e che consente di guardare con ottimismo al futuro programmare gli investimenti, sempre con la necessaria prudenza e l’attenzione alle performance premiali (didattica, ricerca, reclutamento) che in questi anni hanno connotato la gestione. Il miglioramento nel tempo degli indicatori del bilancio dell’Università della Tuscia nasce dalle scelte politiche che si traducono in indicazioni strategiche e operative per tutto il personale dell’Amministrazione Centrale e delle Strutture, che ha dedicato grande attenzione al controllo delle spese e, in generale, al raggiungimento degli obiettivi dell’Ateneo. Alla luce dei risultati del bilancio 2019 e dei positivi valori e indicatori patrimoniali e finanziari, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di vincolare circa 4 milioni di fondi propri per la ristrutturazione della ex caserma Palmanova e per interventi vari di efficientamento energetico degli edifici del Campus Riello. L’importo vincolato dall’Ateneo della Tuscia copre poco più del 50% degli investimenti necessari all’esecuzione dei lavori. Per il restante 50% l’Università della Tuscia presenterà domanda al Ministero dell’Università e della Ricerca per il cofinanziamento della restante parte di spesa, in base a quanto stabilito dal Decreto Ministeriale n. 121 del 5 dicembre 2019. L’investimento totale sfiora quindi gli 8 milioni di euro e si aggiunge agli investimenti edilizi già deliberati dagli organi di governo a fine 2019. Con la ristrutturazione della ex caserma Palmanova, da tempo programmata ma mai avviata, l’Università della Tuscia potrà potenziare notevolmente gli spazi per la didattica e la ricerca nel polo universitario di Santa Maria del Paradiso, con grandi benefici per l’intero Ateneo Viterbese In questo edificio, che è disposto su due piani ed ha una superficie complessiva netta di circa 4500 m2, verrà realizzato un auditorium da 400 posti, che potrà essere fruito per iniziative culturali anche dalla cittadinanza, due aule da 240 posti, tre aule da 180 posti, studi, spazi per gli studenti e per startup e spinoff. L’altra linea di intervento, che si intende realizzare nell’ambito dei finanziamenti per l’edilizia universitaria, riguarda l’efficientamento energetico di alcuni immobili del Campus Riello. A questi interventi va aggiunto l’impegno deliberato nel CdA di luglio 19, su base trentennale, per l’acquisizione e la valorizzazione della ex caserma dei vigili del fuoco. L’insieme di questi interventi dimostra la volontà dell’Ateneo di investire adeguatamente le risorse accantonate in questi anni per rafforzare la propria dotazione infrastrutturale al servizio degli studenti, migliorare la capacità attrattiva e compiere un ulteriore salto di qualità nel panorama regionale e nazionale. Costituisce, inoltre, un elemento a supporto della crescita della città, sia a livello di recupero urbano di spazi di pregio, sia come elemento di caratterizzazione di Viterbo come città universitaria. Rappresenta, infine, anche un ideale passaggio di consegne in continuità tra i due mandati rettorali: dal rettore ‘aziendalista’ che migliora le performance e i conti economico-finanziari al rettore ‘ingegnere’ che realizza gli interventi e dà nuovo impulso alla presenza dell’Università sul territorio.