Le riduzioni di personale e il depotenziamento della struttura hanno prodotto questo risultato. L’uomo, in crisi respiratoria, è entrato in coma e rischia di avere danni cerebrali irreversibili. Indaghi la magistratura per accertare le gravi responsabilità della Asl di Viterbo
ACQUAPENDENTE – La denuncia degli esponenti della Lega Lazio è pesantissima. Domenica, all’ospedale di Acquapendente, si è verificato un fatto grave sul quale deve indagare la magistratura e valutare le singole responsabilità. La mattina di Pasqua, un 53enne ricoverato nella struttura ospedaliera stava per essere dimesso e mandato a casa. All’improvviso ha avuto una grave crisi respiratoria e le sue condizioni sono peggiorate nel giro di pochi minuti. L’uomo doveva essere intubato velocemente perché rischiava di morire soffocato. Purtroppo l’anestesista non c’era. Infatti la struttura era stata ulteriormente depotenziata da qualche giorno e il sabato e la domenica il reparto è chiuso.
Per la Direzione Sanitaria della ASL di Viterbo l’attività anestesiologica per l’ospedale di Acquapendente, può essere garantita solo per 5 giorni a settimana, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 20.00.
Perciò, oltre che nelle ore notturne, il nostro Pronto Soccorso rimane sfornito di questo servizio anche nel fine settimana e quindi chi ne ha bisogno cosa fa?
In assenza del medico anestesista sarà l’ARES 118 a gestire le situazioni più critiche. Una riduzione che si aggiunge alle già rilevanti carenze della nostra struttura ospedaliera.
Il personale medico ha seguito la procedura e chiamato l’Ares 118 per il codice rosso. Il medico dell’automedica, sembrerebbe da una prima ricostruzione iraniano, non sarebbe stato in grado di raggiungere la struttura e quindi è stato chiamato l’elisoccorso. La beffa ha voluto che il Pegaso della base di Viterbo fosse impegnato con un altro codice rosso su Canepina quindi si è levato in volo il mezzo di riserva di stanza a Roma e dopo circa mezz’ora è giunto ad Acquapendente.
Prelevato il medico anestesista a bordo, insieme all’infermiere e portati a sirene spiegate al Pronto Soccorso dove grazie al loro intervento sono riusciti in pochi minuti ad intubare il 53enne, stabilizzarlo, caricarlo in elicottero e portarlo a Belcolle nel reparto di rianimazione in pochi minuti.
Quando l’anestesista con l’infermiere sono arrivati in ospedale l’uomo era già in coma. Il lungo periodo trascorso senza respirare potrebbe aver cagionato dei danni cerebrali irreversibili.
“Questi sono i risultati della sanità viterbese e l’incoscienza di un sindaco che non riesce ad imporsi con i suoi amici di partito. Questi sono i risultati prodotti da Zingaretti e della direttrice generale della Asl di Viterbo che ha depredato il nostro ospedale di medici e anestesisti – dichiarano gli esponenti della Lega. Aver eliminato la presenza degli anestesisti ha prodotto questo risultato. Sono dovuti intervenire da Roma per intubare un nostro concittadino che stava lottando e lotta tra la vita e la morte. Adesso il sindaco deve pretendere un’inchiesta facendo egli stesso un esposto alla magistratura e punire i responsabili di queste decisioni che hanno prodotto questo gravissimo caso di malasanità.
Ricordiamo – proseguono quelli della Lega – questo evento si è verificato a pochi giorni dalla scellerata decisione di ridurre ulteriormente la presenza degli anestesisti nel nostro ospedale. Ci auguriamo per l’uomo colpito da questa crisi respiratoria non abbia subito danni gravi come dicono. Non ci fermiamo a questo. il sabato e la domenica, qualunque cosa accada, occorre affidarsi alla fortuna e non alla sanità pubblica viterbese”.