Omicida con tanto di profilo Facebook e ufficio stampa. Un’anomalia tutta italiana e dimostrazione di come sfruttare l’immagine del carnefice della giovane americana. Alla festa della tesi inviteranno, oltre le televisioni, anche i genitori di Meredith
VITERBO – “Una giornata di abbracci, nella quale ha dimenticato ha ripreso contatto con il mondo”, ha spiegato con gioia ed enfasi il portavoce del Centro per gli studi criminologici che segue lʼivoriano.
Rudy Guede è rientrato nel carcere di Viterbo al termine del permesso premio che gli è stato concesso nell’ambito della condanna che ha subito per l’omicidio di Meredith Kercher. Lo ha fatto alle 20, con circa un’ora di anticipo sul termine stabilito dal tribunale di sorveglianza. Guede ha trascorso la giornata all’interno del centro Gavac dove ha incontrato diversi amici e conoscenti.
Rudy Guede ha passato la sua prima notte fuori da una cella dopo quasi nove anni: non ha praticamente dormito l’ivoriano, che è rimasto affacciato per ore a una finestra della sede dell’associazione di volontariato che lo ha ospitato per il permesso premio. L’unico accusato per l’omicidio della studentessa americana ha osservato da solo chi tornava da un festival culturale della zona.
“Grazie a tutti”, ha detto l’ivoriano salutando i volontari che lo hanno accompagnato durante il permesso premio.
Il prossimo 16 luglio Guede si laureerà in Storia con una tesi sui mass media contemporanei presso l’Università di Roma Tre, ma la cerimonia si terrà nel teatro del carcere di Viterbo.
Probabilmente l’ufficio stampa e il carrozzone ignobile messo in piedi vicino all’assassino della giovane americana dovrebbe ricordarsi di invitare alla cerimonia di tesi quei disgraziati dei genitori di Meredith che devono avere oggi, più di ieri, grande opinione degli italiani.