Adsp: il numero uno di Molo Vespucci ha confermato la volontà di ricucire i rapporti con il territorio rilanciando il network. Via il segretario facente funzioni Soriani, al suo posto Angela Andriani ma almeno altri tre dirigenti vicini a lasciare l’ente
CIVITAVECCHIA – Condivisione, pragmatismo, trasparenza e piena disponibilità al confronto con tutti i players interessati. Si è presentato così il neo presidente dell’Autorità di sistema portuale Pino Musolino, da giovedì scorso ufficialmente insediato a Molo Vespucci.
Pochi, pochissimi giorni. Eppure ha già incontrato istituzioni, operatori portuali e oggi i giornalisti; ed altri incontri sono in programma nei prossimi giorni tra Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Le idee sono chiare, gli obiettivi interessanti, il lavoro da affrontare nell’immediato importante, dedicato soprattutto a far quadrare i conti del bilancio 2020 e del previsionale 2021.
«Bilancio in disavanzo ma non in dissesto – ha chiarito – il momento è difficile ma sono ottimista: partiamo appesantiti per arrivare più leggeri e in ottima forma alla fine del percorso.
A breve presenteremo al Ministero un’ulteriore ipotesi per superare questa situazione, aggravata dalla pandemia e dovuta soprattutto ad un eccessivo peso dei contenziosi: in questo senso bisognerà lavorare, per il futuro, per diminuire l’esposizione ai rischi».
Si sente investito di una grande responsabilità, ma è già al lavoro Musolino, affiancato dalla dottoressa Angela Andriani, nominata segretario generale facente funzione in attesa di nominarne uno che possa rispondere a quelle che sono le caratteristiche che il presidente ha in mente; entro la giornata di domani, inoltre, verranno inviate a Comune, Città metropolitana e Regione le lettere per il rinnovo del comitato di gestione, in modo da poter contare, entro un mese quindi, su tutte le articolazioni operative.
«Dobbiamo riprendere coscienza e contezza del grande ruolo che spetta a questi porti – ha aggiunto il presidente – ricostruendo i rapporti con il tessuto sociale ed i territori, potenziando e migliorando le capacità dei tre scali».
Tanti i temi sul tavolo, a partire da Enel e da una transizione energetica che impone oggi di «velocizzare e aprire un confronto su quello che vogliamo».
C’è poi l’annoso problema dei container, «con Civitavecchia – ha aggiunto Musolino – che non riesce ad esprimere le sue potenzialità e capacità. Nei prossimi giorni incontrerò i vari operatori economici per capire dove dover agire».
Tutto in attesa della ripresa delle crociere che continua ad essere il segmento fondamentale per il network».
Si è detto disponibile anche a «trovare le soluzioni tecniche più appropriate – ha ribadito il presidente – anche per la vertenza legata all’agroalimentare: questo porto non ha bisogno di guerre ma di convogliare le energie per attrarre traffici, migliorare l’accoglienza e l’operatività.
Il segretario generale non è stato ancora individuato, ho comunque tracciato già un identikit sulle caratteristiche che deve avere. Sulla Pas devo ancora mettere mano e testa. Sui dirigenti, è evidente che l’ente ha grandi professionalità, ottimi funzionari e quadri, ma è altrettanto chiaro che negli anni il Porto si è appesantito con il costo del lavoro, allargandosi con il numero di dirigenti. Andremo a discutere senza traumi e shock insieme al Ministero per definire la pianta organica, cercando di limitare l’appesantimento dei costi.
«Questa Adsp ha ottime professionalità ad ogni livello – ha concluso Musolino – ma è stata appesantita negli ultimi anni dal costo del lavoro, con l’ampliamento di profili dirigenziali. Ne discuteremo, senza traumi, andando a definire con il Ministero una pianta organica che sia maggiormente rispondente alle necessità».
Intanto almeno altri tre dirigenti sono in procinto di cambiare aria come ad esempio Pavone che non vede l’ora di tornare al suo vero posto di lavoro al Ministero da dove, illegittimamente, fu trasferito dalla politica a comando tanti e tanti anni fa.