Il progetto denominato “SaniMask” sarà finanziato dalla Regione Lazio
VITERBO – “E’ un risultato importante per l’Università della Tuscia che si conferma punto di riferimento per la ricerca e per il territorio. Sono anche soddisfatto per la solida sinergia tra noi e le aziende viterbesi“. Così Stefano Ubertini rettore dell’Unitus commenta l’esito positivo del progetto presentato alla Regione Lazio. Il Gruppo di Lavoro CINTEST/I-SUM (Indicazioni e Servizi Unitus per le Mascherine) dell’Università della Tuscia in aggregazione con due aziende del territorio viterbese, ha vinto il bando “Emergenza Coronavirus e oltre”, promosso dalla Regione Lazio nell’ambito del programma POR FESR Lazio 2014-2020. Il progetto, denominato “SANI-MASK”, ha un finanziamento di circa 350 mila euro a fronte di un investimento dei partner di oltre 400 mila euro e ha l’obiettivo di sviluppare e commercializzare un kit di sanitizzazione per mascherine chirurgiche basato sulla tecnologia della radiazione ultravioletta, che ha ben nota efficienza germicida. Le mascherine chirurgiche sono costituite da materiali diversi e ad oggi non sono stati studiati dosaggi di riferimento e protocolli specifici per ogni singola tipologia di mascherina, dunque i dispositivi di sanitizzazione esistenti non garantiscono la certezza di disinfezione e la garanzia di non danneggiamento del tessuto. “Il fine ultimo del progetto- commenta il professor Giuseppe Calabrò (DEIM) direttore del CINTEST/I-SUM- sarà dunque quello di allungare la vita utile di mascherine chirurgiche favorendo sia la loro corretta conservazione, nei periodi in cui non vengono indossate, che la sanitizzazione prima dell’utilizzo successivo, e come conseguenza una minore quantità di rifiuti”. Il progetto di durata semestrale avrà importanti ricadute: dal punto di vista sociale e sanitario, in quanto la corretta sanitizzazione contribuirà a mitigare la diffusione della pandemia; da quello ambientale, in quanto il kit di sanitizzazione potrà contribuire a ridurre il consumo di nuove mascherine chirurgiche e la quantità di rifiuti generati. Il progetto inoltre ha vantaggiosi ritorni economici, industriali ed occupazionali, permettendo di migliorare la competitività di due aziende del territorio della Tuscia. La compagine progettuale sarà coordinata Gelco S.p.A., azienda con sede a Viterbo e impegnata da quasi quarant’anni nel settore dell’elettronica professionale, e vedrà la partecipazione di DiMar Group S.p.A., azienda con sede a Valentano che ha recentemente deciso di allargare il suo core business di produzione di borse e oggetti di pelletteria, creando una specifica divisione aziendale impegnata nella produzione di mascherine chirurgiche. Il complesso delle attività progettuali prevedrà lo sviluppo di un protocollo di sanitizzazione specifico per le mascherine prodotte da DiMar, con definizione della dose minima di energia necessaria per la sanificazione e la determinazione del numero massimo di cicli di sanificazione. Tale protocollo verrà poi implementato in un kit di sanitizzazione portatile in cui potranno essere riposte in sicurezza le mascherine che grazie all’azione della radiazione ultravioletta verranno sanificate prima del riuso.