Il sindaco Landi aveva già risposto ai quesiti dell’opposizione ma evidentemente non è stato convincente
TOLFA – L’ex segretario comunale di Civitavecchia ed ex sindaco di Tolfa, Pietro Lucidi, ha deciso di andare fino in fondo alla vicenda legata alle mascherine acquistate dall’amministrazione comunale e messe in vendita nelle farmacie comunali.
La vicenda è venuta alla luce il 26 gennaio scorso quando il consiglio comunale ha preso atto della relazione dell’organo Revisore del comune che metteva a conoscenza i consiglieri di fatti ritenuti in quell’assise “abbastanza gravi”.
L’organo che verificare la gestione amministrativa e contabile dei vari settori del comune, tra cui la farmacia comunale, facendo dei rilievi a campioni ha analizzato alcune operazioni sulla gestione della farmacia ed ha constatato una serie di “difformità”.
1. Gestione degli affidamenti diretti per l’acquisto di mascherine non completamente conforme al codice degli appalti;
2. Grave discordanza tra numero di mascherine fatturate e pagate e numero di quelle registrate in entrata dal sistema gestionale della farmacia;
3. fatture elettroniche per l’acquisto in cui non risultano riferimenti alla quantità, alla qualità etc…secondo quanto previsto dall’art.21 del dpr 633/72.
Nel lungo esposto che Lucidi ha inviato ai consiglieri comunali, all’Anac e in Procura, diffuso poi a pioggia un po’ da tutti gli esponenti politici locali, si ricostruisce la vicenda che presenta, almeno a leggerla, delle anomalie.
Nel lungo esposto si evidenzierebbe anche la mancanza fisica dell’avvenuta consegna delle mascherine e quindi tracciabilità nei magazzini della farmacia.
Tutto questo a fronte di un avvenuto pagamento di spesa complessiva di circa 56mila euro.
Risulterebbero infatti soltanto un esiguo numero di mascherine.
Questo l’esposto – (vedi)
Lettera Lucidi
L’ex segretario scrive:
È bastato dare una rapida scorsa alle determinazioni pubblicate e relative alla gestione della farmacia comunale per restare sbigottiti ed increduli di fronte ad una massiccia spesa per acquisto di mascherine FFP2 e mascherine chirurgiche ed alle assurde ed errate motivazioni apportate a giustificazione di cospicui acquisti che non tengono conto di previsioni normative e che peraltro accampano motivazioni che, a giudizio dello scrivente, cadono nella risibilità.
Probabilmente il riferimento è alla risposta che il sindaco Luigi Landi diede in consiglio alle opposizioni:
“In merito alla questione inerente al referto del revisore dei conti che individua gravi anomalie nell’acquisto di mascherine all’interno della farmacia comunale metto a conoscenza i cittadini che si sono attivate da parte del sottoscritto e del consiglio comunale tutte le procedure che devono essere intraprese in queste circostanze e che hanno l’obbligo di valutare e di arrivare a conclusione con rigore e trasparenza quanto accaduto”.
Adesso la vicenda sarà trattata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia che dovrà fare luce sulla vicenda e capire se le contestazioni mosse dall’ex segretario comunale configurano fattispecie di reato.