LADISPOLI – Riceviamo e pubblichiamo: In poche settimane si è risolta l’anomalia ladispolana, tra le poche amministrazioni di destra a non avere personaggi rinviati a giudizio.
Con un piccolo sforzo sindaco e vice hanno fatto recuperare alle locali sezioni di Lega e FdI la giusta posizione nella media nazionale ed adesso possono guardare al resto d’Italia senza complessi d’inferiorità.
Non entriamo nel merito delle indagini, spetta alla magistratura questo compito. Auguriamo che i nostri rappresentanti escano indenni da queste vicende.
Risultano però inaccettabili le parole pronunciate dal vice Perretta, dal fin troppo chiaro intento delatorio. Nel suo comunicato il vicesindaco si preoccupa solo di far sapere nome e cognome del consigliere comunale che presentò l’esposto in Procura, senza aggiungere nulla sulle motivazioni del rinvio a giudizio.
Forse il vicesindaco Pierpaolo Perretta era assente quando all’università spiegavano cos’è la deontologia professionale di un avvocato, forse non era a conoscenza che l’opposizione ha, come compito principale, quello di vigilare e denunciare, nelle opportune sedi, eventuali condotte ritenute irregolari.
Quello che noi sappiamo con certezza è che bene ha fatto il consigliere a denunciare l’evento sospetto, bene ha fatto la capitaneria di porto di Ladispoli ad indagare e la procura di Civitavecchia che, dopo aver valutato corretto l’esposto, ha ritenuto che i sospetti verso Perretta andassero sciolti in un pubblico dibattimento in tribunale.
In bocca al lupo al vicesindaco ed al sindaco, ci auguriamo che siano al più presto prosciolti, ma li invitiamo a studiare con più attenzione le regole democratiche sul controllo che spetta all’opposizione, che in qualsiasi modo esercitate non possono diventare oggetto di biasimo da parte del vicesindaco.
Movimento Cinque Stelle Ladispoli