Riunione romana conclusa con lunghi festeggiamenti a tarallucci e vino. Trionfa l’ipocrisia dei numeri 2 (anche 3)
ROMA – Doveva essere la riunione della pacificazione. In realtà si è conclusa alla volemose bbene. Ormai tra Viterbo e Civitavecchia sono rimasti solo colonnelli senza soldati, in poche parole senza voti.
Partiamo da Viterbo dove gli argomenti da discutere e dibattere erano molteplici. Dal riequilibrio di giunta per coprire la casella lasciata vacante da Contardo e la vicenda clamorosa delle dimissioni del sindaco di Tarquinia dal partito, Alessandro Giulivi.
L’allegra brigata partita più per una gita fuori porta che per risolvere le vicende che vedono protagonista un partito in disfacimento sul territorio non ha portato a casa nessun risultato. O meglio un’allegra pizzettata in zona Botteghe Oscure.
La Lega sta per affrontare l’estate (quindi politica zero) e i prossimi appuntamenti con le amministrative di ottobre su un territorio completamente scoperto, senza rappresentanti e, soprattutto, senza voti.
Invidie e gelosie fanno il resto. Del resto le volontà di un fenomeno sociale come Andrea Crippa, il Fedez della Lega Nord che si fa beffe dei territori, sono l’esempio più evidente.
Per quanto riguarda l’assessore si cambia ancora. Non più esterno. Tanto vale la pena pescare tra i pochi rimasti in città.
Sul secondo caso silenzio assoluto e in questo caso il buon senso ha prevalso.
Poi c’è Civitavecchia. C’è un sindaco da aiutare sotto tutti i punti di vista. Da quello politico a quello personale. Si sente attaccato da tutte le parti e vede nemici ovunque. Nella giornata di oggi, siamo pronti a giocarci i gioielli di famiglia, la “Leghetta” civitavecchiese diramerà un comunicato di piena solidarietà al “sinnico” unico vero faro della decadente Città di Traiano.
Anche qui la finta unione è incollata alle divisioni sempre più evidenti. Iniziamo con le polemiche riguardanti Enel e Tirreno Power. Il comunicato diramato dal capogruppo Raffaele Cacciapuoti è stato contestato da Alessandro D’Amico che ne è venuto a conoscenza leggendolo sui giornali (con forte risentimento del capogruppo stesso). I contenuti sono condivisi da tutti? Certo che sì è la linea politica del partito a livello nazionale ma almeno fatevi una telefonata di cortesia.
Così come la mozione presentata da Pasquale Marino a tutela della filiera agricola dove le firme sono state raccolte in strada tra i consiglieri leghisti invece che dopo le riunioni di maggioranza. Anche in questo caso il buon D’Amico incazzato nero.
Niente. Anche a Civitavecchia è meglio fare come gli struzzi. Ficcare la testa sotto la sabbia e far finta che “tutto va bene, madama la marchesa“. Conviene un po’ a tutti e soprattutto lo spauracchio di Alessio De Sio ha agitato anche i più sereni dell’allegra comitiva.
Pronti a tutto, pur di rimanere a galla, a far rientrare Fratelli d’Italia per chiudere la partita su Roma. Non ci sono veti (dicono). Pronti a far rientrare Massimiliano Grasso anche se è più gradito Serpa. Insomma, una risicata maggioranza che sta insieme per forza di inerzia e perché qualcuno ha capito che questa sarà di certo l’ultima esperienza politica. Vero che c’è stata la pandemia ma anche vero che in questi due anni, l’amministrazione si è caratterizzata dal numero di liti tra i consiglieri di maggioranza che per le delibere approvate a favore dei cittadini.
Speriamo arrivi presto l’estate e tra un tuffo in piscina e l’altro al mare qualcuno, in evidente stato confusionale, potrebbe ritrovare la via e soprattutto serenità smarrita.