ALLUMIERE – Riceviamo e pubblichiamo: Nell’interesse e per conto del Sig. Antonio Pasquini, Sindaco del Comune di Allumiere evidenzio quanto segue. La notizia, così come è stata oggi data offre due spunti critici di particolare rilievo.
Il primo è che essa non è corretta e, quindi, non vera ed appare offensiva di ogni legittima aspettativa circa la sua attendibilità. La seconda, che fa riflettere, è che essa appaia sui mezzi di informazione ancor prima di essere notificata agli interessati diretti.
Fatto di non poco rilievo, dal momento che dalla notifica si apre un tempo “processuale” devoluto alla attività delle parti ,solo al termine del quale il PM potrà valutare e decidere.
Per essere chiari: va opportunamente ribadito quanto danno si produca con la diffusione di notizie che, non rispondendo a verità, finiscono per essere fuorvianti nel convincimento generale all’interno del c.d. “processo pubblico”, laddove l’etichetta diventa sostanza, indipendentemente dal contenuto. Ma, al di la di ogni richiamo ad una corretta rappresentazione delle cose, rimaniamo fermi nel convincimento della assoluta linearità e buona fede negli atti compiuti dal Sindaco in tutta questa vicenda che, ci auguriamo, possa incontrare disponibilità nel PM ai fini della richiesta di archiviazione per quanto sopra rappresentato.
Ogni presunta responsabilità va, comunque ed allo stato, rigettata e respinta in modo netto lasciandone le modalità e le interpretazioni alle tempistiche imposte e opportunamente richiamate dalle regole processuali. Ringrazio, comunque, per l’ospitalità
Avv Pier Salvatore Maruccio (nella foto)
Gli avvocati Francesca e Alessandro Maruccio per Monica Superchi
Riceviamo e pubblichiamo: In riferimento alla notizia apparsa quest’oggi con cui si parla di richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati nell’indagine relativa al concorso di Allumiere, ci troviamo costretti a pretendere una doverosa rettifica di quanto erroneamente riportato.
La nostra assistita Monica Superchi non risulta assolutamente tra coloro per i quali la procura, (secondo quanto erroneamente riportato) avrebbe richiesto il rinvio a giudizio. Ad oggi la medesima è in attesa della notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415 bis cpp.
Tale atto è uno step fondamentale del procedimento penale in quanto nei venti giorni successivi alla detta notifica l’indagato(perché di INDAGATO si parla e non di imputato) ha la facoltà di prendere visione ed esaminare tutti gli atti che il PM ha raccolto a suo carico e decidere di produrre memorie e/o essere interrogato per chiarire la sua posizione.
Pertanto, è solo a quel punto che il PM deciderà se archiviare o mandare avanti l’azione penale a carico dell’indagata.
La precisazione, dunque, non ha solo natura formale e procedurale ma è soprattutto sostanziale.
Siamo comunque certi circa l’oggettiva estraneità della Superchi Monica.
Purtroppo, dobbiamo constatare che, anche in questo caso, la necessità di creare l’effetto-notizia finisce per prevaricare il rispetto della dignità personale mediante la trasfigurazione forzata della realtà dei fatti.
Sarebbe auspicabile e riteniamo opportuno un richiamo ai principi di continenza e di verità quali elementi fondamentali per un corretto esercizio del diritto di cronaca cui ogni mezzo di informazione dovrebbe attenersi.
Avv. Francesca ed Alessandro G. Maruccio
Presunzione di innocenza
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.