La Commissione Trasparenza della Colosimo mette con le spalle al muro Valeriani e per il consigliere Giannini (Lega) : “Parole inaccettabili quelle dell’assessore”
ROMA – “Non credo di avere mai detto una cosa del genere. Ho detto che era in corso un procedimento autorizzativo e che se l`esito fosse stato favorevole avremmo aperto quella discarica. Non potrei in alcun modo avere detto che dipendeva dal consenso territoriale, non vedo in base a quale norma.
Evidentemente chi ha verbalizzato quel resoconto ha travisato le mie parole o ha fatto un errore di battitura.
Certamente i nostri procedimenti amministrativi non sono condizionati dal consenso territoriale perché non si basano su quello: noi lavoriamo sul piano tecnico-amministrativo”.
Così il direttore della direzione Ambiente della Regione Lazio, Vito Consoli, ha replicato alla presidente della commissione regionale Trasparenza, Chiara Colosimo, che gli aveva chiesto conto di alcune sue dichiarazioni rese davanti all`Antitrust lo scorso 11 gennaio sulla situazione delle discariche nel Lazio.
Colosimo, leggendo il verbale, aveva riportato un passaggio dell`audizione del direttore, nell`ambito di un procedimento aperto dall’Agcm sul tetto ai conferimenti imposti dalla società Ecologia Viterbo (titolare della discarica della Tuscia) alla Rida Ambiente (proprietaria del TMB di Aprilia), in cui viene riportato “Il dott. Consoli risponde che è in corso il procedimento per la trasformazione di discarica di rifiuti inerti a discarica di rifiuti non pericolosi del sito di Magliano Romano, che potrebbe quindi riaprire nel giro di pochi mesi se vi sarà il necessario consenso su base territoriale”.
Un Vito Consoli imbarazzante, scandaloso, tra non ricordo e smentite di se stesso. La cosa più grave che il verbale che quest’oggi ha rinnegato è stato firmato anche da Wanda D’Ercole, dirigente del suo stesso ufficio. Probabilmente quando parla Consoli, apparso nervoso ed a tratti anche arrogante durante l’audizione, non ricorda quel che dice.
“Che le amministrazioni comunali debbano ricorrere alla via giudiziaria per far valere le ragioni ambientali e amministrative, abdicando al proprio ruolo di indirizzo, vigilanza e controllo degli atti amministrativi dei propri uffici regionali è la sconfortante sintesi dell’intervento dell’Assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti del Lazio Massimiliano Valeriani“.
É quanto dichiara in una nota il consigliere regionale della Lega Daniele Giannini, che ha aggiunto “il sito di Magliano Romano è da escludere perché non rispetta le distanze dal centro abitato e dalle scuole, e può essere realizzato solo forzando la procedura amministrativa non considerandolo come nuovo impianto. Sono anni che teniamo impegnate amministrazioni comunali, Parco di Veio, Asl Rm4, imprese agricole, associazioni ambientaliste, comitati civici su un procedimento stracolmo di anomalie evidenziate nel corso di decine di iniziative pubbliche, comprese audizioni in consiglio regionale. Se la politica si rifugia nella separazione tra funzioni di indirizzo politico-amministrativo e funzione di gestione amministrativa non c’è più ragione perché i cittadini debbano farsi rappresentare e la politica – conclude – degrada al livello dello spettacolo odierno”.