Il presidente dell’Associazione Pro Tarquinia, Paolo Giorgi, ha spiegato le ragione per le quali ha lasciato la tradizionale location per andare in posto dove si “alleva pesce”
CIVITAVECCHIA – C’era attesa per la conferenza stampa indetta questa mattina dall’assessore al commercio Dimitri Vitali e il presidente dell’Associazione Pro Tarquinia.
Hanno illustrato, in modo fumoso, con tanti lati oscuri, la realizzazione lungo la marina di viale Garibaldi e parte del sedime portuale della Mostra Fiera Mercato delle Macchine Agricole di Civitavecchia fu Tarquinia.
Forse le autorizzazioni già ottenute per la fiera dei bangladini prevista per santa Firmina li ha convinti che non ci sia più bisogno del via libera della Prefettura di Roma.
L’Autorità di Sistema Portuale, la Capitaneria di Porto, le Dogane e tutti gli altri organi deputati alla sicurezza e all’ordine pubblico non sono stati informati di quella che gli organizzatori (con grande ottimismo) stimano possa essere una manifestazione con oltre 200mila visitatori.
Niente macchine agricole importanti. I grandi trattori, trebbie, camion ma solamente semplici trattoretti tipo Pasquali (in dialetto Pasqualetto).
Chiesti parcheggi pubblici da far gestire a qualche privato al modico costo di 5euro a posto.
L’intervento del presidente dell’Associazione Pro Tarquinia, Paolo Giorgi, è stato a dir poco imbarazzante. Dalle scuse del covid ai ritardi nel presentare richieste e ricevere autorizzazioni alla presenza nel Comitato di Sicurezza indetto dal Prefetto di Viterbo dottor Giovanni Bruno accusato di aver negato la manifestazione per poi rimangiarsi tutto.
Lasciamo spazio al video che racconta meglio di qualunque altra cosa lo scadimento della vicenda che, ad occhio e croce, finirà a suon di carte bollate. La Regione Lazio non è stata avvisata del cambio di destinazione di una fiera calendarizzata. Non ci sono le autorizzazioni della Prefettura di Roma né dell’AdSP di Civitavecchia. Se fosse applicato alla lettera il regolamento per la concessione della Marina a Giorgi quest’ultimo non sarebbe in grado di fornire adeguate coperture assicurative e fideiussorie a tutela della già martoriata pavimentazione. Insomma, ci sarà da ridere.