NETTUNO – Dopo quattro giorni di ricerche ininterrotte, è stato il mare a restituire il corpo del diciassettenne egiziano annegato nel pomeriggio di domenica scorsa dopo essersi tuffato davanti alla spiaggia libera alle spalle del Santuario a Nettuno.
Sono stati i componenti dell’equipaggio di una imbarcazione in transito, a circa cinque miglia a largo della costa di Lavinio, ad individuare ieri mattina, intorno alle 10, il corpo di Omar.
Immediate sono scattate le operazioni di recupero della salma. I mezzi di soccorso della Capitaneria di porto di Anzio hanno raggiunto il punto del ritrovamento, recuperando il corpo dello sfortunato ragazzo che è stato trasportato al porto di Anzio dove l’autorità giudiziaria ne ha disposto la riconsegna ai familiari.
Sono stati i genitori del giovane a fare il riconoscimento nell’obitorio dell’ospedale “Riuniti” di Anzio. Un epilogo drammatico per una tragedia che per quasi quattro giorni ha impegnato nelle ricerche in mare uomini e mezzi di Guardia costiera, Vigili del fuoco, Polizia di stato, carabinieri, Aeronautica militare e Protezione civile.