VITERBO – Il Bistrot del teatro ha ospitato nei giorni scorsi l’evento che ha suggellato il primo passaggio del progetto “Bit – Books in team”, nato all’interno del Liceo Santa Rosa da Viterbo grazie all’iniziativa di sei docenti.
Il progetto ha permesso a una trentina di ragazze e ragazzi del Santa Rosa di sperimentare l’intera filiera editoriale, dal concepimento di un testo fino alla sua pubblicazione e divulgazione. e proprio l’incontro con i ragazzi, giovani editori in erba che presenteranno la loro opera e la affideranno a critici ed esperti, sarà l’evento in programma oggi. Sarà un pomeriggio di parole e musica, con l’intervento dei giovani jazzisti del progetto Giant Steps.
L’iniziativa è realizzata in sinergia con la Biblioteca consorziale di Viterbo.
Il volume che è stato presentato si intitola “Chiusi in questo mondo”, ed è il “numero zero” di quella che si propone di diventare una lunga serie di pubblicazioni, appunto la serie Bit – Books in team; i promotori del Liceo delle scienze umane, coreutico e musicale lo hanno realizzato con Davide Ghaleb editore.
“Chiusi in questo mondo”. Il volume raccoglie una miscellanea di testi in prosa e in versi. A curare la produzione del libro nei suoi aspetti contenutistici e materiali, ragazze e ragazzi del Santa Rosa coinvolti nel progetto Bit – Books in team supportati dai loro docenti e dalla casa editrice Ghaleb, capofila del progetto.
“Nel corso dell’attività – spiegano ancora i promotori – nessuna fase della filiera è stata lasciata al caso: dal reperimento dei testi alla loro cernita, passando per la produzione del libro come oggetto, comprese alcune puntate su realtà locali legate alla creazione e alla fruizione del libro: la Biblioteca consorziale, l’Antica legatoria Viali, lo studio della graphic designer Silvia Cruciani, la libreria Fernandez. Ciliegina sulla torta, è stata l’invito a partecipare – esteso a tutti gli esperti che hanno collaborato e soprattutto ad autrici e autori dei testi pubblicati nel libro, provenienti dall’intero Stivale – per conoscere finalmente anche di persona i giovani della redazione e per ritirare in galleria al piano superiore del Bistrot del Teatro, le proprie copie-dono del volume.
Spiegano da Davide Ghaleb editore: “Il progetto Bit avvicina i giovani al patrimonio librario con un’esperienza diretta nei luoghi di produzione, fruizione e diffusione del libro. All’interno della casa editrice, gli studenti entrano in contatto con le operazioni che si celano dietro il prodotto finito, affinché il libro appaia come l’insieme di tanti ‘ingredienti’ che l’editore sceglie e organizza per veicolarne la proposta culturale. Il taglio laboratoriale favorisce l’aggregazione e la socializzazione, lasciando spazio alla creatività e all’iniziativa dei partecipanti, protagonisti della costruzione del proprio sapere”.